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Riassunto |
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16 Luglio
Preveza - Parga |
Sono tornato ieri sera dall'Italia. Iside l'avevo già preparata per la partenza prima di lasciarla. Quindi il tempo per andare a gustare la migliore mussaka che abbia mai mangiato in Grecia, nell'unica taverna vicino al marina e riposare un po' e si lascia l'ormeggio. L'uscita dal golfo di preveza è guidata da boe per via dei bassi fondali. Una volta usciti si costeggia l'Epiro per raggiungere una delle più belle localita della Grecia: Parga. C'ero già stato ma non volevo rinunciare alla visita del castello e una camminata tra le piccole vie ripide del borgo piene di negozi con prodotti locali e taverne da dove guardare un panorama sul mare inimmaginabile. Iside è ancorata davanti la spiaggia nella baia aperta a sud. Purtroppo se il vento ha una qualunque direzione diversa da nord, nella baia entra un'onda che durante la notte culla un po' più del necessario. Alla mattina si salpa per Mourtos. |
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17 Luglio
Parga - Mourtos |
Non mi aspettavo un posto così incantevole. Davanti a Mourtos vi sono tre isolette verdissime. Una natura rigogliosa. Ho trovato un bellissimo e tranquillo ancoraggio dietro l'isolotto San Nikolaos. Occorre tirare una cima a terra e legarsi a dei massi. Infatti vi sono massi enormi ai quali sono stati praticati dei fori! Non avevo mai visto una cosa del genere. In questi fori sono state passate delle cime enormi e robuste alle quali è possibile attaccare la propria. A sera eravamo all'ancora una decina di barche con equipaggi fortunatamente silenziosi ed educati. Il tramonto che si gode dalle taverne di Mourtos è indimenticabile: Il verde delle colline, il blu del mare, un cielo limpido e un tramonto con colori che vanno dal giallo al rosso. Mitica Grecia. |
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18 - 19 Luglio
Igoumenitsa - Lakka |
Questa mattina arrivano gli amici miei che condivideranno parte del viaggio. Igoumenitsa è uno dei posti meno attraenti della Grecia: un porto commerciale con una cittadina caotica che gravita attorno ad esso. Le strade sono in pessimo stato e i lavori sembra che non finiscano mai. L'unica ragione per fermarsi in questo posto è il cambio di equipaggio. Nel vecchio porto tra qualche vecchio barcone c'è sempre posto dove mettersi all'inglese per quel tanto necessario ad imbarcare persone che arrivano con i traghetti dall'Italia. Gia alle sei del mattino molliamo gli ormeggi e lasciamo Igoumenitsa per rifarci gli occhi nella baia Lakka che si trova di fronte nell'isola Paxos. Un paio di ore dopo la partenza ci accompagna anche un fresco maestrale che ci permette di arrivare a vela fino all'ingresso della baia. Un impatto molto positivo per i nuovi ospiti di Iside: acqua limpida e trasparente circondata da spiaggette, un paesino pittoresco e vegetazione lussureggiante. La giornata passa tra bagni e passeggiate nei dintorni e si conclude con la solita cenetta in taverna. A Lakka ce ne sono tante e alcune sono anche di ottima qualità. Il giorno successivo dopo la spaghettata a bordo, salpiamo l'ancora e facciamo rotta sulla marina Cleopatra a Preveza. Una ventina di miglia ci separano dalla destinazione. |
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20 - 21 Luglio
Preveza - Marina Levkas |
L'arrivo in marina avviene con vento forte sui 25 nodi. Qualche apprensione nell'ammainare la randa ed andare all'ormeggio. Il marina è molto piccolo e gli spazi di manovra sono stretti. Fortuna Iside che con la sua ottima manovrabilità mi procura sempre complimenti da parte degli altri....che ignari attribuiscono solo a me la capacità di fare manovre da manuale. Una doccia calda e poi tutti a gustare l'ottima mussaka della taverna O. Kontos. Ci tenevo a passare per la marina Cleopatra e mostrare ai miei amici dove avrei lasciato Iside a secco l'inverno prossimo. |
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22 Luglio
Meganisi |
Arriviamo a Meganisi in mattinata a motore. Nelle isole ioniche il vento si sveglia tardi e solo verso mezzogiorno si alza a fare colazione! La baia che preferisco si chiama Atheni. E' molto tranquilla e offre la possibilità di visitare Katomeri, un borgo con ancora abitudini rurali, sembra di tornare indietro alla mia infanzia nel meridione d'Italia dove sono nato. Le persone sono molto gentili e salutano semplicemente al nostro passaggio. L'ancoraggio è difficoltoso, sebbene di fondo fangoso e quindi buon tenitore, per raggiungere fondali da 8/9 metri (il massimo per la mia catena da 40 metri) occorre avvicinarsi parecchio alla costa ... per niente tenera con la vetroresina! Alla fine un posto l'abbiamo trovato dove potevamo lasciare Iside tranquillamente per andare a fare le nostre camminate, di cui devo dire vivendo in barca se ne sente veramente il bisogno. A terra vi è soltanto un bar e una taverna e nonostante qualche charter, la sera dopo cena scende un silenzio e si fa scuro. Si fatica a ritrovare la propria barca se non si è acceso la luce di fonda. Ma la pace e lo spettacolo stellare in quei pochi minuti prima di crollare in un sonno profondo sono uno spettacolo che ti fa far pace con il mondo. |
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23 Luglio
Baia Sivota (Levkas) |
Di tutt'altro aspetto è la baia Sivota a sud est dell'isola di Levkas. Anche se non esageratamente, ma è comunque sgradevolmente cementifica. A terra è piena di negozi e taverne. Vi sono un paio di pontili attrezzati per ospitare imbarcazioni noleggiate. Si può ancorare ovunque dove ovviamente non si crea problema. La profondità è discreta solo in fondo alla baia dove si raggiungono i 5/6 metri. Il fondo è fangoso con fitta vegetazione sovrastante. Occorre quindi fare vari tentativi di retromarcia finché non si è sicuri che l'ancora abbia oltrepassato lo strato di vegetazione e preso bene nel fango. Il posto non è eccessivamente panoramico e da quanto abbiamo capito, è anche di scarso interesse fare una camminata nell'interno. Ci stupisce quindi il notevole affollamento di barche e di persone. e si capisce perchè subito dopo colazione accendo il motore e chiamo l'equipaggio a prepararsi per salpare l'ancora. Ci sono volute diverse secchiate d'acqua per pulire l'ancora di tutto quel fango rimasto attaccato! |
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24-25 Luglio
Itaka |
Ancorare, fare il bagno e poi pranzare nella baia Sarakinico dell'isola Itaka è un'esperinza imperdibile. Il vento questa mattina si è alzato presto e ha tutta l'intenzione di lavorare sodo tutto il giorno. Il cielo è pulitissimo e il mare invita a fare un bagno in una maniera che non possiamo resistere. Questa baia non la dimentico mai, vedere catena ed ancora a 9 metri, nuotare tra i pesci che si avvicinano e ve ne sono tanti, a terra una sola casetta di un pescatore.... Dopo pranzo aggiriamo la punta Scoinos per entrare nel porrto di Itaka (Vathi). Il porto si trova in fondo ad una lunga baia nella quale, se c'è vento dai quadranti settentrionali, si infilano raffiche abbastanza intense. E queste alla fine creano anche un mare scomodo. Non essendoci posto nella banchina occidentale (l'unica a non avere una risacca proibitiva per rimanere ormeggiati). Siamo quindi rimasti alla ruota. Fortuna che il vento verso mezzanotte si è calmato e di conseguenze anche le raffiche e il mare. Io e Gianfranco (avido di terra) scendiamo per due passi ma al ritorno arriviamo in barca zuppi d'acqua salata. Il resto dell'equipaggio ha comunque potuto usufruire di un kebab caldo da asporto che ha resistito alla traversata grazie ad una chiusura ermetica! La mattina seguente si liberano dei posti in banchina e quindi ormeggiamo con la solita ancora a prua e le cime di poppa a terra. In questo modo l'equipaggio può sbarcare senza problemi per le numerose esplorazioni dell'isola. |
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26 Luglio
Fiskardo (Cefalonia) |
La mattina seguente ci dirigiamo verso la punta a nord est di Cefalonia: Fiskardo. Località molto rinomata e devo ammettere la fama è meritata. La navigazione è sui 15 miglia e per la prima e ultima volta il cielo ha voluto lavare con un po' d'acqua dolce anche la barca! Arrivati a Fiskardo aveva già smesso mostrando un sereno spettacolare. Sapevo che trovare un posto in banchina era impossibile.... ma non vi era un posto da nessuna parte....quasi un ora di standby per trovare finalmente un buco dove gettare l'ancora a prua e attacare la poppa con una cima a terra. Fortuna hanno pensato di mettere numerosi e robusti anelli ai quali attaccarsi. Ad un certo punto arriva uno yacht a motore ben grosso che aveva tutta l'intenzione di entrare proprio vicino a me. Dopo un po' che feci finta di niente alla fine visto che erano connazionali allento un po' la cima di poppa, cima che poi andremo a spostare su un anello più a destra e facciamo così quel tanto di spazio da farlo entrare. L'armatore dello yacht scusandosi per il disturbo ci fa omaggio di una ottima bottiglia di Gewurtztraminer friulano (si trattano bene pensai ... non sono l'unico ad avere un'enoteca in barca). A terra si trova di tutto: doccia calda, internet, locali raffinati, ecc. Fiscardo è uno dei pochi borghi che si sono salvati dal tremendo terremoto del 1953 che ha colpito tutte le isole ioniche. Per cui gli edifici prospicienti la baia creano una cornice unica e suggestiva. Facendo due passi nel pomeriggio scopriamo dei punti panoramici che offrono viste mozzafiato sul canale di Itaka, sempre trafficato da barche a vela che veleggiano grazie a un vento che non si ferma mai. |
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27 - 28 Luglio
Sami (Cefalonia) |
Si salpa l'ancora da Fiscardo dopo una comoda colazione. La colazione in barca è uno di quei piaceri che sanno di libertà: aria aperta, sole che riesce ancora solo ad accarzzare la pelle, classico suono delle cicale, latte e caffè quasi bollente e biscotti con la inconfondibile cannella che probabilmente piace tanto ai greci. Sami è ad una decina di miglia più a sud lungo il canale di Itaka. Arriviamo verso mezzogiorno e l'ormeggio è come lo chiamo io alla greca, catena a prua e cime alle bitte della banchina. In questi casi è importante stimare bene la distanza dalla banchina prima di dare fondo. Se ci si allontana troppo non si arriverà vicino alla banchina se ci si allontana poco l'ancora non prende e il calumno è corto. La regola è meglio abbondare ma per far questo occorre più catena che io non ho! Allungarla sarà la prima cosa che farò l'anno prossimo. Dieci metri in più permettono di allontanarsi un po' di più. Nonostante un vento già teso al traverso grazie anche all'aiuto di Jeff, come lo chiameranno poi l'equipaggio, un italiano solitario, riusciamo a ormeggiare in maniera sicura e tranquilla. Possiamo così scendere tutti a fare una magnifica passeggiata in giro per Sami che merita senz'altro essere vista. Si tratta di un paesino turistico ma non stressante, in un conesto che sembra di stare su un lago e non sul mare grazie al golfo nel quale si trova e ad Itaka di fronte. Per i miei amici la vacanza volge alla fine. Faremo ancora due magnifiche cene in taverne con vera atmosfera greca e pesce di ottima qualità. Il 29 a mattina loro prenderanno il traghetto alle 8.30 che li porterà a Patrasso da dove si imbarcheranno sul traghetto che li porterà a Brindisi. Io dovrò decidere se rimanere ancora un giorno oppure se iniziare la navigazione verso Preveza. |
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29- 30 Luglio
Baia Vlikho (Levkas) |
Siccome sono previsti 3 giorni di maestrale teso, decido di partire subito ed andare ad ancorare Iside nella Baia Vlikho sull'isola di Levkas, dove vorrei passare questi due giorni di vento forte. So che li troverò fondo buono per la mia Delta e mare poco mosso. La navigazione da Sami l'ho fatta tutta a vela e di bolina: una vera goduria poter far sbandare Iside al massimo senza vedere altri passeggeri terrificati dalla paura. Baia Vlikho offre uno scenario meraviglioso immerso nella solitudine vicino a Nidri, un paesino molto particolare. Dall'ancoraggio dista circa tre km che mi farò più volte a piedi, e quando si arriva al paese si ha l'impressione di arrivare nel vecchio west. Manca solo l'ufficio dello sceriffo!! Una fila di saloon e di botteghe stile western che si affacciano su una strada sufficientemente sconnessa....
Domenica 31 luglio pur insistendo ancora il vento, decido di salpare l'ancora e partire. Passo il canale e poi il ponte di Levkas alle 12, e alle 2 del pomeriggio in compagnia di un maestrale che soffiava ormai decisamente sopra i 20 nodi, entro nella marina di Preveza con la mia grande Iside che non mi tradisce mai e mi infilo di poppa tra altre due barche nel pontile C. Di poppa perchè nei prossimi giorni dovrò preparare Iside per l'inverno (avrò quindi bisogno di scendere spesso e con oggetti tra le mani): lavare e togliere le vele, le cime, pulire e stipare tender e fuoribordo. Insomma tutte quelle attività che consentono poi di ritrovare la barca a primavera in ordine ed efficiente.
Buon inverno Iside!
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