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Riassunto
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23 Luglio - 3 Agosto
Navigazione verso Brindisi
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Quest'anno
il tempo è veramente strano. Dominato da scirocco. Bisogna aspettare
qualche intervallo tra una perturbazione e l'altra per poter avere un
giorno di sole e un po' di vento da nord. Il 23 mattina presto esco dal
porto di San Benedetto costeggiando la penisola con l'intenzione di
arrivare a Vasto dove pernottare. Un vento da terra, una specie di ponente
rende la navigazione molto veloce. Sfruttando vele e motore riesco ad
arrivare a punta Penna già verso le cinque del pomeriggio. Vedo diversi
lavori di sistemazione fatti rispetto al 2006, l'ultima volta che ci sono
stato. In particolare il circolo nautico ha due nuovi pontili galleggianti
su uno dei quali vengo invitato ad ormeggiare la Iside.
Dopo una notte riposante, la mattina presto esco dal porto e dato il
cambiamento della direzione del vento che durante la notte ha soffiato ad
una certa intensità trovo un mare 'disordinato' con onde che venivano da
direzioni diverse. Il vento era debole e con la carena un po' sporca si
faticava a tenere una velocità sopra i 5 nodi. A tarda mattinata le cose
migliorano. Il vento aumenta da nord e riesco in questo modo a raggiungere
il porto di Vieste prima del buio. Inutile dire che la stupenda vista di
Peschici sul promontorio del Gargano è stupenda. Un grappolo di case
bianche su un mare blu. A Vieste ho potuto aggiustare l'indispensabile
autopilota che mi si era rotto proprio prima di entrare in porto, grazie
anche al gentilissimo signore che ha un negosio di accessori e che dietro
il locale ha un banco di lavoro con il necessario per estrarre un perno di
acciaio che si era saldato nella sua sede di alluminio. Mai metterli
insieme questi due metalli. Riesco a far caricare anche la bombola di gas e
ripristinare il pieno di carburante.
Trenta miglia per arrivare allo splendido ancoraggio di mattinata. Sarei
voluto rimanere un giorno in più ma le previsioni lo sconsigliano. Faccio
comunque in tempo a fare due lunghi bagni che mi permettono di pulire per
quanto possibile la carena. Durante la navigazione verso Molfetta si susseguono tutti i tipi di condizione climatiche e ogni direzione di vento: sole, pioggia, vento di levante, bora e scirocco: un'estate veramente all'insegna di una variabilità tipica di marzo. Arrivo a Molfetta che mi sembra un bellissimo posto ma vengo informato dalla capitaneria che a causa del concerto di Giorgia che si teneva in piazza era stata emessa un'ordinanza con divieto assoluto di sosta nel porto! Cose dall'altro mondo. Mi costringono a tornare indietro a Bisceglie dove trovo posto presso il marina Bisceglie Approdi. Rimango qui due notti per riposarmi e soprattutto per fare qualche camminata di cui ne sento proprio il bisogno.
Da Bisceglie parto lunedì 28 perché secondo le previsioni ci sarebbe stato
un bel maestrale e nei due giorni successivi, il vento avrebbe girato da
SE. Infatti così è stato. 75 miglia è la distanza da Brindisi e riesco ad
entrare nel porto esterno alle 8 di sera. Dovrò fare diverse cosette,
lavorare un po' e preparare la barca per andare in Grecia. Venerdì dovrò
lasciare la barca per il fine settimana. Andrò a casa per degli impegni e
tornerò a Brindisi domenica sera con Teresa, la mia ragazza, per proseguire
verso la crociera in Grecia.
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4 – 6 Agosto
Paleokastritsa (Isola di Corfù)
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Brindisi ci sveglia con il bel tempo e un maestrale già abbastanza teso. In mattinata sbrighiamo le ultime cose prima di partire: cambusa, pieno di acqua e ultimi controlli. Subito dopo un bel primo al pomodoro per pranzo molliamo gli ormeggi e usciamo dal porto e ci mettiamo subito in rotta per Corfù. Il vento ci viene quasi di poppa ed è sui 15 nodi apparenti. A guardare il mare sembrava di più., Srotolo quindi il fiocco che sotto la forza del vento si gonfia. La navigazione procede tranquilla sui 5/6 nodi di velocità. Durante la notte il vento rinforza: il canale di Otranto è sempre un po' agitato. Passiamo di fianco ad Othoni subito dopo lalba. Ancoriamo per riposarci un po e per fare colazione davanti al porto di Ammou a sud di Othoni. Verso le dieci decidiamo di raggiungere Paleokastritsa. Il vento ci viene sempre a poppa e sembra aver ritrovato nuova forza. Entriamo nella grande baia a mezzogiorno e decidiamo di entrare nel porticciolo dove ormeggiamo all'inglese nel lato interno del molo. Troviamo unaltra barca occupata da una coppia inglesi che ci da una mano con le cime. Il panorama che si gode è stupendo come le viste che si aprono salendo verso il monastero. Ci fermiamo anche il giorno successivo durante il quale continua imperterrito a soffiare un vento settentrionale per cui fresco. Facciamo dei bei bagni nelle splendide acque che però sono molto fredde.
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7-8 Agosto
Paxos e AntiPaxos
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Poco più di 30 miglia ci separano dalla nostra nuova destinazione: l'isola di Paxos. Il vento oggi ancora intenso da NO ci darà un aiuto. Nei prossimi giorni le previsioni parlano di un calo del vento. Dopo un primo preparato in navigazione, ancoriamo davanti ad un minuscolo porticciolo chiamato Porto Longos e non possiamo resistere di fare un bagno. Il paesino dall'aspetto nuovo sembra carino. Non abbiamo tempo di visitarlo perchè vogliamo andare a pernottare a Porto Gaios, la località principale dell'isola e la più graziosa con bar e taverne per ogni gusto. Ci sono posti per ancoraggi e ormeggi per un paio di centinaia di barche ma sicuramente dovremo adattarci per trovare posto. Infatti al nostro arrivo, tante barche in stand by, qualcuna con la catena incastrata con un'altra e così via. Riusciamo ad affiancarci ad un motoscafo senza aver avuto spazio per dar fondo all'ancora. Porterò successivamente con il tender la Fortress. La notte passa tranquilla grazie alla riduzione di volume della musica nei bar. La mattina dopo aver fatto la pratica di ingresso in capitaneria (15 euro) e il pieno dell'acqua e una rimpiguata alla cambusa lasciamo questo luogo carino ma affollato e andiamo un giorno a goderci una delle più belle baie dello Ionio: baia Smeraldo di AntiPaxos. Inutile contare i bagni in queste limpide acque. Il fondo è sabbioso ed è pieno di pesci. Naturalmente Teresa non se fa scappare neanche uno inseguendoli tutti! A chi dovesse passare da queste parti consigliamo una cena presso la taverna "Bella Vista". Sollevata circa 50 metri in un bosco verde con vista della baia, delle isole attorno e dell'Epiro, la terra ferma qui di fronte. Uno spettacolo che vale una vacanza. Purtroppo la baia è aperta e quindi il pernottamento è consigliato solo con mare calmo. Siamo riusciti a dormire proprio perchè sul tardi il mare ha iniziato a calmarsi. |
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9-10-11 Agosto
Meganisi
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Riusciamo con fatica a lasciare la baia Smeraldo dopo una colazione con splendida vista. Trenta miglia ci separano dal ponte apribile di Levkas. Solo alla fine dopo pranzo arriva un vento sufficiente per farci andare a vela. E come al solito dispettoso diventa forte proprio quando dobbiamo stare in stand by in attesa dell'apertura del ponte. Usciamo dal canale e come sempre si apre il paradiso dei velisti: mare calmo e vento moderato. Raggiungiamo la baia Spartakhori su Meganisi. Porto Spiglia è una Taverna con ormeggio compreso, se ci si va a cena: tipica soluzione greca. Il giorno dopo andiamo ad ancorarci nella baia a fianco di nome Kapali, è stupenda immersa come al solito nel verde. Ancorati e con una cima a terra siamo sicuri. Andiamo a fare una passeggiata fino a Vathi il porto capoluogo. La stradina costeggia per tre km il contorno della baia e sarà completamente al buio quando torneremo stasera dopo cena. Meno male che siamo in periodo di luna piena altrimenti senza pila non si tornava. Il giorno seguente ci spostiamo sulla baia poco più a destra detta Port Atheni. Da qui si può raggiungere il paesino interno Katomeri. L'ho già visitato nel 2006 e offriva un salto nel tempo indietro di 50 anni. Adesso l'ho trovato molto ristrutturato e rivalutato. Magica Grecia. |
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12-13 Agosto
L'isola di Kalamos
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La mattina lasciamo Meganisi e raggiungiamo Kalamos che dista dieci miglia da Port Atheni. Il tempo nei prossimi giorni si annuncia bello e con venti a regime di brezza. Ci fermiamo subito davanti una spiaggia a nord dell'isola, irresistibile per un bagno. Il voto di Teresa su Kalamos è subito dieci e lode. In effetti dietro la spiaggetta si innalza una collina di alberi ad alto fusto di un colore verde indescrivibile. L'acqua è limpidissima. Nel pomeriggio raggiungiamo Port Kalamos dove George il proprietario della taverna in fondo al molo ci indica dove ormeggiare e ci aiuta con la cima a terra. A cena andremo a fargli visita ovviamente. Il paese è piccolo e si sale subito. Una camminata fin su regala viste mozzafiato sul mare e le isole adiacenti oltre che l'Epiro. Il giorno successivo propongo di raggiungere la vicina baia Porto Leone. Qui fino al 1953 c'era un piccolo paese. Dopo il tremendo terremoto che distrusse molti paesi delle isole ioniche il paesino fu abbandonato. Camminare tra queste case diroccate ha un sapore strano. E' stata ristrutturata solo la chiesa nella quale vengono dei pellegrini a pregare. La baia è grandissima e ci sarebbe posto per almeno 50 barche. In effetti la notte la passiamo in compagnia di almeno 40 altre barche. Serata da incanto con cena in barca se non fosse stato per uno yacht a motore che per tutta la serata ha tenuto acceso il motore. Che dire: se non si può fare a meno del rumore di un motore in una baia incantata dal silenzio e allora uno si compra una barca a motore. |
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14 -15 Agosto
L'isola Kastos
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Parallela a Kalamos si trova Kastos isoletta più piccola ma bella uguale. Il portolano dice che i residenti di quest'isola sono appena 80 persone. Il porticciolo è delizioso e offre un buon riparo. In alternativa è possibile ancorare all'esterno. Noi troviamo ancora un posto dentro. Tutto gratuito naturalmente ma niente acqua e luce. A dire il vero oltre a poche ma belle case diverse taverne e un piccolo supermercato non si trova più nulla, fatta eccezione di un mulino a vento ristrutturato a bar con vicino una taverna. Sono molto belli entrambi e si raggiungono attraverso un breve percorso pedonale che sovrasta la scogliera sul mare. IL'ottimo yogurt greco la sera e il caffè della mattina in quel mulino al vento hanno un sapore insuperabile. Provare per credere. Il giorno successivo lasciamo a malincuore il porticciolo per l'ennesima giornata di bagni in una baia che i nostri vicini italiani ci han detto bellissima. Volevamo passarci anche la notte ma i fondali molto profondi e il fondo impenetrabile non ci ha permesso di ancorare in sicurezza per la notte. Così siamo tornato davanti al porticciolo dove una volta ancorati ci siamo potuti preparare una cena con due orate (comprate crude in taverna) e abbiamo potuto passare una notte in piena tranquillità nonostante un po' di vento abbia insistito tutta la notte. |
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16 - 17
Agosto
Preveza
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La mattina decido di partire sul presto visto che bisogna raggiungere Levkas, passare il ponte e poi arrivare a Preveza: in tutto circa 35 miglia. Teresa si sveglia proprio davanti la spiaggia a nord di Kalamos che ho raggiunto dopo una buona ora di navigazione. E' inutile dire che non si poteva lasciare questi posti senza un ultimo bagno e colazione consumati all'ombra di questa collina verde sopra la spiaggia. Una bella veleggiata e raggiungiamo l'ingresso del canale di Levkas quando mi sento chiamare. Mi giro e vedo la barca di Alberto, la Nike di colore blu. Non siamo riusciti a vederci mentre andavamo in giù ed ecco la sorpresa. La Nike è seguita subito dalla sorella di Iside, Teti. Si un'altra Etap 32, con a bordo Tonino e Irma. Aspettando l'apertura del ponte facciamo il punto dei nostri programmi e decidiamo di stare insieme la serata. Loro si fermano sulla banchina comunale e noi entriamo nella marina di Preveza dove per fortuna trovo ospitalità gratuita su un pontile fornito di luce e acqua a volontà: magica Grecia. Il giorno successivo mi sposto nella marina Cleopatra di fronte a Preveza. Avevamo bisogno di fare una lavatrice e di fare un lavoretto in testa d'albero oltre ad un paio di ore di connettività web. Siccome poi il negozio di ferramenta era chiuso come quasi tutto la domenica in Grecia e il vento ha cominciato a fischiare forte, il lavoro l'ho dovuto rimandare. |
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18 - 20 Agosto
Parga - Baia vicino Mourtos - Igoumenitsa
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Usciti dal canale di Preveza metto il punto di arrivo sul Gps e mi rendo conto che son ben 25 miglia a Parga. Il vento debole proveniente da nord lascia veleggiare appena di bolina stando attenti a non poggiare troppo altrimenti dopo il vento, per arrivare a Parga, lo avremo di fronte. Arriviamo quasi tutti e tre insieme a Parga (Nike più lunga era partita più tardi ovviamente). Io decido di entrare nel porticciolo dove ancora c'è posto. Teti mi segue e riusciamo a stare tranquilli tutta la notte. Nike invece preferisce l'esterno del molo. Non essendo previsto vento e tantomeno da sud, anche loro si muoveranno poco. Facciamo un giro per Parga salendo verso il castello e scendendo poi nel vecchio borgo che termina sul mare. La via centrale è piena di piccoli negozi, ma la nostra attenzione cade su un centro massaggi con pesci miracolosi. Questi pescetti si nutrono di pelle vecchia umana e quindi rimuovono callosità e danno benessere alla pelle. Ovviamente Irma e Teresa non si fanno scappare l'occasione per immergere i loro piedi tra i pesciolini che si danno subito da fare. Non ho capito bene se il trattamento è stato efficace ma due risate ce le siamo fatte. Il mattino successivo raggiungiamo una baia molto tranquilla. C'erano stati l'anno scorso Nike e Teti. Si trova ad est della End Bay di Mourtos. Infatti alla fine ci ritroviamo solo noi tre. La baia dista poche miglia da Parga e siamo arrivati prima di pranzo, quindi abbiamo potuto godere tutto il pomeriggio di un mare splendido dove fare bagni a ripetizione. Ultimi bagni per Teresa in Grecia visto che all'indomani andiamo a Igoumenitsa per tornare in Italia. Dopo il solito giro nella graziosa Mourtos con relativa spesa, prepariamo una grigliata indimenticabile con il Cobb che ho a bordo. Eravamo noi, Tonino e Irma. La tribù di Alberto avrebbe affondato la povera Iside! Con loro ci siamo potuti avvicinare e scambiare le costatine di agnello con la peperonata.
Mercoledì mattina, senza fretta e con un peso nel cuore ci avviciniamo al porto di Igoumenitsa. |
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21 - 23
Paxos (Lakka) Ritorno a Preveza
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Come al solito il porto vecchio di Igoumenitsa viene inondato ogni volta che parte o arriva un traghetto. Quindi sveglia la mattina all'alba. Nei prossimi due giorni è previsto scirocco e quindi il ritorno a Preveza e la navigazione nel golfo retrostante sono da rinviare. Trovo ottimo il riparo a Lakka, la bellissima baia sull'isola di Paxos. Dove rimarrò due giorni. Farò lunghe e solitarie passeggiate addentrandomi a piedi nell'isola molto boscosa e verde. Ho il tempo necessario per arrivare fino al faro di Paxos che dista circa tre chilometri da Lakka. Il resto del tempo viene impiegato in bagni, per qualche collegamento a Internet e alla ricerca della taverna per la sera. A proposito ho trovato una dove si mangia molto bene e dove preparano un piatto squisito, il 'bourdetto di octopus'. Il nome della taverna è Aperghis e Diogenis, si trova vicino la piazzetta.
Sabato 23 a mattina sperando in un vento benevolo mi dirigo verso Preveza. Ho due urgenze, un po' di gasolio e la bombola del gas che potrebbe rimaner vuota da un momento all'altro. Per il gasolio mi fermo un attimo sul pontile di rifornimento del marina Cleopatra e per il gas vado nella rivendita che si trova nel paese. Per fermarmi la notte a Preveza riprovo ad entrare nel marina "full service gratis" e sono fortunato. Trovo libero il posto dove ci siamo ormeggiati una settimana fa. La sera a Preveza c'è festa: musica e spettacoli che si snodano lungo tutto il lungomare. E quindi tra musica ed un'ouzo si conclude anche questa sosta. |
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24 - 26
Golfo di Amvrakia (Vonitsa - Menidion)
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Da anni mi chiedo se valga la pena di fare un giro nel grande golfo di Amvrakia che inizia a Preveza ed è profondo una ventina di miglia e largo una decina. Sette miglia dista Vonitsa da Preveza. Un posto che a dire gradevole è poco. Lo sovrasta un grande castello veneziano, nel quale si possono fare lunghe camminate e godere di viste panoramiche su tutto il golfo e l'entroterra. Inoltre, attorno al paese, c'è molto verde e ci si ritrova a fare lunghe passeggiate nei sentieri dei boschi circostanti. Anche il porticciolo con il paesino fronte mare è carino.
L'acqua del golfo è pulita ed è più calda del mare greco. Assomiglia un po' al nostro adriatico: non si hanno acque trasparenti dieci metri, la visibilità in acqua è di un paio di metri. Decido di stare due giorni a Vonitsa, considerando anche il bel posto barca che ho trovato. Così posso conoscere meglio il paese girando anche per le strade interne dove ovviamente la sensazione non è più quella della prima fila mare, ma quella di girare in un paese del nostro meridione cinquant'anni fa. Lunedì parto per raggiungere l'estremo interno del golfo, la baia Koprainia dove si trova un minuscolo paesino di nome Menidion. Il portolano ne da una descrizione di luogo desolante ma non solo e cito testualmente "ottimo posto per il bird watching e dove si viene ripagati dalla visita di gruppi di delfini che pattugliano il golfo". In questo angolo del golfo si trova il delta della foce del fiume Arta. E quindi si tratta di una zona paludosa, piena di insetti e di conseguenza ricca di uccelli che trovano pane per i loro denti. Una camminata in questi posti ha il doppio sapore di una fatica e di una natura incontaminata. Le poche taverne e bar che immancabilmente come in tutta la Grecia si affacciano sul mare usano poca luce e molte candele. La quantità di moscerini e zanzare come in tutti i posti lacunari è notevole. Anche al ritorno in barca vengo accolto da sciami di insetti. Per mia fortuna sono meno aggressivi delle zanzare nostrane e quindi la dormita notturna è quasi salva. |
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27 - 2 Settembre
Marina Cleopatra
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Il 27 a pranzo arrivo al marina Cleopatra. Mi aspettano i soliti lavori prima dell'alaggio: togliere e lavare le vele e le cime, fare piccole riparazioni, pulire barca e tender. Iside dovra passare lunghi mesi a terra. Purtroppo! |
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