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23 Agosto |
Venire con il traghetto a Kalamata è più impegnativo dal punto di vista del tempo necessario. Anche se l'approccio graduale lascia pregustare meglio l'ambiente del Peloponneso. Da S. Benedetto il treno parte alle 12.48 e arriva a Bari alle 16.30. Il traghetto per Patrasso parte alle 20.00. Occorre presentarsi 2 ore prima all'ufficio imbarco. Nel frattempo ho potuto fare un giro in Bari vecchia. Una volta questo nucleo centrale del capoluogo pugliese era off limits, la polizia sconsigliava di addentrarvici. Le cose sono cambiate. Il giro in Bari vecchia regala una gradita sorpresa: un tuffo in un passato di umana convivenza in un groviglio di vicoli stretti unico in Italia. Il traghetto lascia Bari con lo sfondo di un tramonto che solo Bari sa regalare. La notte passa tra mille pensieri. Avevo preso altre volte questo traghetto ma non l'avevo mai trovato così pieno. Il pullman che da Patrasso porta a Kalamata parte alle 16.00. Patrasso ha poco di interessante da vedere, tranne il suo castello che si trova in alto a 300 metri di quota. Visto il caldo rinuncerò anche questa volta a visitarlo. Dopo due mesi di separazione forzata tra me e Iside l'incontro regala sensazioni forti. La barca è perfetta come l'avevo lasciata. Una doccia un'insalata greca in una delle taverne adiacenti il marina e poi a dormire. |
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24 Agosto |
Avevo un impegno preciso la mattina. Recuperare il fuoribordo per il tender al quale doveva essere sostituito il carburatore. Aveva ragione il mio amico vicino tedesco a dirmi che lui conoscendo bene i greci, il motore non l'avrei trovato aggiustato. Così è stato. O gli stai dietro oppure sicuramente non va. Nel mio caso la scusa è che non avevano ricevuto l'e-mail di accettazione del prezzo!! Parto lo stesso con il fuoribordo che non va. Andrò a riva a remi: più ecologico e meno rumoroso. Dopo aver fatto la spesa per la cambusa esco dall'ormeggio con già un po' di vento. Vento che mi accompagnerà fino a Koroni che dista da Kalamata 17 miglia. A Koroni c'è un bel castello veneziano che avevo visitato già in precedenza. Non mi va di scendere questa volta. Ancoro nel porticciolo dei pescatori dove si trovano altre tre barche e preparo una squisita cenetta in barca. Il vento continuerà a soffiare decisamente tutta la notte. Per i navigatori dei mari della Grecia è tutto normale. Anzi il vento rassicura e il rollio prepara ad una profonda dormita. |
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25 Agosto |
La mattina mi sveglio presto. Devo fare 70 miglia oggi, direzione sudEst per raggiungere Kitera. Isola ponte tra il Peloponneso e Creta. Ho avuto tempo di di preparare tutto con calma. Ormai il crepuscolo mattutino non si avverte prima delle sei e un quarto. Non mi andava di uscire al buio totale. La mattinato poco vento e quel poco da sudEst. Pazienza. Arrivati a Capo Matapan e tutto cambia un inaspettato ostro abbastanza fresco mi permette prima di aiutare il povero motore e poi spegnerlo del tutto, regalandomi una magnifica veleggiata fino a poche miglia al porto Kapsali dove sopra una montagnia si vede il vecchio borgo (qui dicono chora) di Kitera. Mi metto comodamente all'inglese. Poche barche all'ancora o di poppa sul pontile con l'ancora a prua. Per descrivere Kithera, cito Alfredo Giacon dal suo libro "Magico Egeo":
Che sorpresa riserva la natura al viaggiatore che raggiunge certi luoghi. Posti non famosi, nomi uditi di rado dove la mondanità non esiste. Nomi sussurrati e non sbandierati ai quattro venti. Nomi consigliati solo ad amici, a persone che amano le bellezze non enfatizzate o modificate o ritoccate per moda o per look. Nomi che individuano luoghi belli e genuini, lontani dai riflettori della moda del momento. Tra questi luoghi segreti io inserisco anche l'isola di Kithera, la bella isola che si trova appena sotto il capo più famoso della Grecia, capo Malea. L'isola bagnata a occidente dal mar Ionio e a oriente dal mar Egeo. L'isola dove, narra la leggenda, è nata Venere. L'isola dei cento paesini che, di bianco scintillante, brillano sotto il caldo sole mediterraneo come diamanti gettati a caso su un drappo di velluto verde. Per non parlare del pulitissimo mare che la bagna e la difende dall'assalto dei turisti, regalando solo a pochi fortunati la possibilità di calpestare la sua terra....... |
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26 Agosto |
Una bella dormita questa notte, nonostante lo sciabordio dell'acqua sulla barca. All'inglese con il solito vento, il fenomeno è molto accentuato. Ma ormai anche ciò accompagna senza disturbare i miei sonni. La mattina ho avuto qualche problema per ormeggiare. La guardia costiera mi dice che non posso rimanere all'inglese ma devo usare l'ancora e venire indietro di poppa. Da solo è un bel esercizio con il vento le cui raffiche superano allegramento i venti nodi e di traverso!! Ho provato con il tender a gettare la Fortress e poi spostare la barca. Ma dopo un po... ! Avevo letto sul portolano che il fondo si trova a 10 metri, e che è molto duro. Pieno di vegetazione che impedisce alll'ancora di entrare. Risultato: dopo tre vani tentativi ho deciso di andare via visto che al massimo si poteva ancorare dall'altra parte del porto su un fondo da 12 mt delle stesse caratteristiche. Fortuna che a sei miglia c'è un posto molto grazioso con fondo sabbioso e buon tenitore. Il posto è piccolo e si chiama Avelomona. Un porto naturale con un paesino di pescatori dove potrei fare anche un po' di spesa. |
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27 Agosto |
Nelle baie dell'Egeo occorre assicurarsi della buona tenuta dell'ancora. Il vento soffia di giorno e di notte. Oggi le previsioni davano 18 nodi da NO invece erano da NE (90 gradi di differenza). Per la rotta che devo fare io va benissimo lo stesso, si tratta di avere le mura a dritta invece che a sinistra. 62 miglie a Khania, vecchia capitale di Creta. Una vera planata a 8 nodi con i quali Iside si trova completamente a suo agio. Certo dopo un po' le onde aumentano la loro altezza e il rollio può dare fastidio, ma se il vento è bello fresco il tutto è divertente. In poco più di nove ore di navigazione eccoci davanti al magnifico porto di Khania. Una grande moschea bianca sconsacrata fa da punto cospicuo. Occhio al frangiflutto semisommerso davanti al porto ... c'è il rischio di una bella botta. Grazie al fanale verde che invita ad aggirarlo si entra comodamente. All'ormeggio si va di poppa (tutto self service ovviamente) fortunatamente hanno messo dei corpi morti, strano per la Grecia. Guarda un po' c'è anche una colonnina con acqua e corrente. In serata passa poi il signore della capitaneria e mi invita a fare i conti in ufficio. Sette euro al giorno per acqua e luce compreso tasse portuali. Amo la grecia perchè per sette euro consumano 6 fogli di carta: mi fanno tenerezza. Il lato positivo è che mentre scrivono si fanno due chiacchiere. Il porto si trova proprio nel centro della vecchia città. Vi si trovano una miriade di bar, ristoranti, taverne. Questa notte sarà difficile dormire prima di mezzanotte. |
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28 Agosto |
Fortuna che quando dormo non sento niente, musica ad alto volume fino a notte fonda. La mattina le solite attivittà di ripristino biancheria da lavare, un po' di gasolio da rimettere, la cambusa da rimpinguare. A Khania non mancano supermercati con ogni ben di Dio. C'è anche un po di tempo per ammirare la città e alcuni panorami sulla magnifica isola di Creta. Khania fu costruita dai veneziani, infatti si ritrovano ancora in centro, antichi palazzi per i nobili che vi abitavano. La città è anche piena di moschee con snelli minaretiti che testimoniano la dominazione turca. Creta è diversa dal resto della Grecia. I cretesi sono diversi e ci tengono a sottolineare la loro differenza con la Grecia. Qui in realtà siamo di fronte ad una vera civiltà formata da un mix di culture occidentali, orientali e africane.
Cena in barca questa sera, a guardare questa vera 'processione' di gente in banchina. Ad un tratto si ferma un signore che passeggiava ad altra persone che prima in greco e poi in inglese mi dice:"questa barca è la più bella barca del porto" io sorpreso riesco a rispondere "la mia è una piccola barca" e lui "si è piccola ma è la più bella". Dopo aver ringraziato per il complimento mi giro verso Iside e le dico "era per te" e lei mi risponde con un beccheggio come per pavoneggiarsi. |
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29 Agosto |
Abbandoniamo oggi la chiassosa Khania. Alle tre e mezza sono stato svegliato dalla musica ad alto volume del locale proprio qui dietro a me. Prima di puntare la prua sulla interessante Rethimno bisogna aggirare la penisola Akrotiri. In tutto circa 30 miglia di navigazione. Anche questa cittadina è di origine veneziane con sovrapposizione turche. Il vento oggi è debole, a fine agosto il meltemi si prende ogni tanto un giorno di ferie. Il porto di Rethimno è grande. In fondo si trova il piccolo e circolare porto veneziano che fa da palco a tutta una serie di ristorantini che vi si affacciano. A sinistra c'è un marina, ma come la maggioranza dei marina in Grecia, è abbandonato ed è ad uso self service. Dove trovi un posto ti metti. Non c'è ne corrente ne acqua ma l'ormeggio è gratis quanto tranquillo in termini di ridosso. Fortuna il solito pensionato del mare che mi passa a doppino la cima sulla bitta e me la restituisce. Se non lo sapete in Grecia (non parlo delle isole ioniche) è pieno di questa gente che passa gratis al sole la propria vita. Dopo la consueta doccia in barca, la piacevole passeggiate nei vicoli del centro pieno di negozi di prodotti artigianali, taverne e bar che spargono tavolini per strade e piazze. Questa sera sono stato convinto da un cameriere a fare una cena di pesce cosa che non facevo dall'ultima volta che sono venuto in Grecia. |
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30 Agosto |
Il ventoi oggi si è fatto vivo solo verso mezzogiorno. In tempo utile comunque per far riposare il motore. La distanza da percorre per arrivare all'isola Dhia di fronte a Iraclion era di oltre 45 miglia. Decido quindi di fermarmi in baia presso quest'isola e domani entrare ad Iraclion. Quest'isola è un parco marino naturale e archeologico. Dalla pace assoluta che si gode in una delle baie di quest'isola sembra impossibile essere così vicini alla caotica Iraclion. L'acqua turchese così pulita e cristallina invita a lunghe nuotate. Durante il giorno arrivano imbarcazioni dalla vicina Iraclion per le classiche gite giornaliere. Già a metà pomeriggio queste imbarcazioni abbandonano l'isola lasciando pochissimi fortunati il privilegio di trascorrere una notte alla fonda in quest'angolo dimenticato dell'Egeo. Infatti questa notte siamo solo due barche nella baia. Quando sono andato ad ancorare oggi mi sono accorto che la pulsantiera del salpancora aveva un problemaLa catena andava solo in giù! Una volta terminato l'ancoraggio provo con il tester la pulsantiera: è partito l'interruttore per la salita. Soluzione: stacco la pulsantiera e vado avanti attaccando e staccoando i fili .... tanto è 24 volt. |
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31 Agosto |
Con una bellissima veleggiata si arriva dall'isola Dhia a Iraclion. Il vento questa mattina è generoso e il semplice fiocco fa andare la barca a 6 nodi. Iraclion è caotica. Se non per imbarcare e sbarcare equipaggio oppure per andare a vedere il museo della civiltà minoica o il palazzo di Knoss sarebbe completamente da evitare. Il porto interno è sempre zeppo di barche che rimane lì tutto l'anno, quello esterno ha una risacca spaventosa. Alla fine dopo aver girtato il porto interno senza successo ma trovando una bella busta nera che si infila nell'elica facendomi pensare al peggio e cioè ad un problema dell'invertitore, mi ormeggio all'inglese nel porto esterno. Mi rendo subito conto che ad ogni partenza e arrivo di una nave la barca rischia di massacrarsi con la risacca. Ecco quindi con sanrta pazienza ad invertarmi la manovra di ormeggiare di poppa gettando l'ancora di rispetto con il tender. Questa volta nonostante il vento al traverso con raffiche oltre i 20 nodi, la forteres con dieci metri di catena e 60 metri di tessile su fondo sabbioso sembra tenere ottimamente. |
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1 Settembre |
Oggi una giornata con vento abbastanza forte con raffiche sopra i 20 nodi, e provenienti da ovest... la direzione che dobbiamo prendere per tornare nel Peloponneso. Secondo le previsioni domani e soprattutto dopodomani, giorno in cui lasceremo Iraclion, dovrebbe calmarsi un po. Sulla banchina c'è una risacca molto fastidiosa che mi sveglia anche di notte. Iraclion è così.
La mattinata se ne va per i rifornimenti. E' meglio partire con pieno di gasolio e rifornimenti di acqua. Anche un po di spesa per la cambusa è stata fatta. Alle 17.10 atterrerà all'aeroporto l'aereo proveniente da Atene che porta mio figlio Andrea a farmi compagnia. Domani visiteremo la città e i tesori della civiltà minoica. A cena ci avventuriamo nel centro alla ricerca di una taverna tipica, che alla fine troviamo. Si rimane sorpresi dalla vitalità del centro di questa località. Come in oriente, bancarelle e negozi con ogni mercanzia aperti fino a mezzanotte. Le sttrade e soprattutto le isole pedoli stracolme di gente a passeggio. |
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2 Settembre |
Questa mattina visita al museo di Iraclion che espone numerosi tesori della civiltà minoica trovati a Cnosso. E poi la visita del palazzo di Cnosso dimora del re Minosse. Anche se il museo occupa una sola grande sala è molto interessante e senza la cui visita non ci si rende conto del progredire di una civiltà tanto interessante.
Grazie all'aacquisto del biglietto combinatio ci risparmiamo di fare una fila alla cassa del palazzo lunga due ore. Decina e decina di pullman parcheggiati all'esterno ci fanno capire che una crociera è sbarcata. Infatti all'interno le file per vedere le cose più importanti è di una mezz'ora l'una. Ad esempio la sala del trono che sembra più un luogo di culto che di potere, ci è voluto un bel po' per vederla.
Tornati in barca i nostri vicini tedeschi a bordo di un Oceanis 46 erano già partiti. Ci siamo scambiati due chiecchiere la mattina presto. Avevano intenzione di fermarsi a Malta per poi proseguire verso l'oceano e poi verso ottobre puntare sulle isole caraibiche. Che invidia. Che dire? Buon vento amici del mare.
Durante la notte continua il vento e continua ad entrare un'onda che mette a dura prova le cime di ormeggio. |
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3 Settembre |
Infatti è ancora notte alle quattro del mattino che decido di liberare noi e la barca da quella tortura. L'ancora secondaria, una Fortress, che avevo messo era talmente entrata nel fango che ho dovuto speronarla con il verricello. Un po' di attenzione alle manovre di due traghetti che arrivano proprio a quest'ora e in fondo al lungo frangiflutti l'uscita dal porto. Rotta su Rethimno, forse la più graziosa località di Creta. Volevo far vedere ad Andrea il porto veneziano con i palazzi dei nobili affacciati sul porto, oggi adibiti tutti a ristoranti e taverne. La navigazione procedo con poco vento proveniente dal nord ovest. La randa riusciva appena a portare. Mi sono appellato a tutti gli dei dell'olimpo perchè in questo mio tornare indietro, Eolo fosse un po' clemente con me. Da queste parti significa chiedere che ci sia poco vento, perchè se c'è o si rimane a Creata o si va a Rodi. Il primo giorno è andato bene perchè alle due eravamo gia nel porto di Rethimno. Il porto ha un pontile dove quelli che transitano possono mettersi di poppa gratuitamente. C'è anche l'acqua per rimpinguare il serbatoio. Una bella cena di pesce conclude la serata nell'atmosfera bellissima dell'antico porto. |
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4 Settembre |
Questa mattina la distanza da ricoprire è più lunga. Sono 55 miglia considerando di dover doppiare capo Maleka e capo Spathi. Voglio raggiungere l'estremo lembo a nord ovest dell'isola da dove partire per l'isola di Kithera o se sarò fortunato per il Peloponneso. Da quelle parti vi è un'isolaetta di nome Gramvusa che forma una baia protetta dai quadranti settentrionali. La navigazione procede con motore, prima con pochissimo vento che permetteva comunque di far portare un po' la randa, In un secondo momento il vento rinforza e si pone proprio a prua. Siamo riusciti comunque a raggiungere la baia desolante e suggestiva alle 4 del pomeriggio. In tempo per fare un bel bagno in acque limpide e pulite. La cena la preparerò in barca in quanto a terra non c'è nemmeno una costruzione, tranne una piccolissima chiesetta. Visto il vento ancora favorevole da sud ovest e le previsioni che parlano pèer domani di venti freschi da nord ovest decido di approfittare della finestra favorevole e di raggiungere porto Kaio sul Peloponneso domani. Purtoppo durante la notte il cambiamaneto sfavorevole viene anticipato e quindi con molta fatica riesco a risalire verso nord ovest.
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5 Settembre |
Il vento forte sopra i 25 nodi continua pure la mattina. Il vento di questa intensità in Grecia ha il bello che si presenta con un tempo sereno e fresco. Gli spruzzi di acqua salata danno un sapore diverso alla colazione. Verso l'una entriamo nella baia di Porto Kaio. Il vento è talmente forte che anche nella baia è pieno di creste bianche. Butto l'ancora su unfondo sabbia fango buon tenitore su un fondale di cinque metri e lasciando comodamente sui 35 metri di catena come calumno.
Da domani inizia il rientro verso San Benedetto. Quindi non si virerà per raggiungere Kalamata in fondo al golfo di Messinia, ma si procederà inizialmente verso Methoni e poi direzione isole ioniche. Ho deciiso di riportare indietro Iside per l'inverno. Non riesco a fare a meno di lei per così lungo tempo. A me piace uscire in barca in quelle giornate fresche ma comunque serene e belle invernali. Non credo di ritornare l'anno prossimo in Grecia. Ma tornerò presto, molto presto. La Grecia è e rimarrà sempre nel mio cuore. Posti di straordinario fascino e bellezza, incontaminati, selvaggi e solitari. Navigare nei mari della Grecia non è una vacanza, è un modo di vivere.
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