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Rodi
10 Marzo - 25 Maggio
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Temevo il viaggio. La partenza era prevista il 16 marzo. Vista la situazione riesco ad anticipare al 9. Il pullman da Grottammare parte all'una e cinquanta di mattino. Pochi passeggeri, qualcuno con la mascherina. A Fiumicino poche persone e il volo per Atene era quasi vuoto. Questo da una parte mi rassicurava per il discorso delle distanze, dall'altra non era una cosa normale. Le hostess portano le mascherine. All'arrivo ad Atene nessun problema, nessun controllo. Non mi aspettavo che ci lasciassero andare così. Il volo per Rodi è alle cinque di pomeriggio. Questo volo era pieno, molti stranieri. Arrivati prima di Rodi, l'aereo inizia a muoversi come una barca in burrasca: una tempesta in alta quota. Il comandante decide di tornare ad Atene.
La sera in camera del Sofitel apprendo da Andrea che l'Italia è in lockdown. Ho fatto appena in tempo a partire. Il volo per Rodi riparte la mattina presto, e questa volta atterrerà a Rodi. Finalmente in barca. Ma ho una strana sensazione. Il direttore del marina viene a chiedermi subito della situazione in Italia. Era preoccupato. Lo tranquillizzo dicendo che venivo dal centro sud, dove l'epidemia era quasi inesistente. So che sarebberò seguite giornate di ansia, non solo per me ma anche per il personale del marina e i miei condomini in pontile. Ma i giorni passano e la preoccupazione di aver portato il virus svanisce. Anche la Grecia entra il 20 marzo in lockdown. Non sarà possibile lasciare il marina fino a nuovo ordine. Si può uscire per necessità o anche semplicemente per camminare, da soli o massimo in due, portando dietro l'autocertificazione.
Siamo ancora in primavera e alcune burrasche arrivano. Due sono state molto violente, sono durate un paio di giorni l'una, ma non hanno provocato seri danni. Il marina di Rodi soffre molto il vento da nord. Qui dentro sembra navigare in mare aperto. Bisogna distanziarsi almeno di due metri dal pontile, tanto si muove la barca avanti e indietro. Dopo Pasqua le cose vanno meglio. Il tempo si stabilizza e anche le condizioni del lockdown vengono allentate. D'altra parte la Grecia ha subito questa prima ondata del virus molto lievemente. Arrivo a fine maggio serenamente. Continuando a lavorare al mio programma, godendo delle prime giornate calde estive. Non c'era molto da lavorare alla barca per la partenza. Il service al motore l'avevo fatto a Novembre. Appena arrivato ho sostituito la batteria del motore che dopo cinque anni è andata. Ho rimesso le vele. Nei giorni caldi ho fatto due bagni per pulire l'elica e per quello che potevo anche lo scafo. Quest'anno del Covid salteremo anche la carena annuale. Spero reggano gli zinchi.
Nel pontile principale del marina, quello più vicino all'ufficio, siamo in quattro barche pronti a uscire. Due coppie tedesche, una con una simpatica bambina di quattro anni e un inglese solitario d'inverno che fa charter d'estate.
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Simi
26- 28 Maggio
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Tutti a salutarmi in banchina. Sono il primo del marina ad uscire dopo il via libera. Devo dire la verità. Non vedevo l'ora. Il portolano di Rod Heikel introduce l'isola di Rodi dicendo: 'Rodi o la ami o la odi'. Non la odio ma quasi. Rodi vive di turismo di massa. Ogni giorno navi da crociera scaricano migliaia di persone. Sul lato orientale ci sono decine di resort enormi. Per i rodesi.il turismo è un business e non solo i turisti, ma anche semplici viaggiatori come me, sono da sfruttare.
Un vento da sud est aiuta il motore verso Simi. L'opera viva non è pulitissima e l'elica nemmeno. Sono sceso sotto a dare una pulita durante l'ondata di caldo che ha fatto a Maggio. L'elica non mi è venuta perfetta ma perdo veramente poca velocità. Certo non avendo fatto carena quest'anno la barca è meno veloce e dovrò cercare di sfruttare anche quel poco di vento nel migliore dei modi. Arrivo nel primo pomeriggio nella solitaria baia Palormittis. Un maestoso monastero dritto sulla baia. Il mio primo ancoraggio di quest'anno è andato senza problemi. La profondità è quella giusta sui 5/6 metri in tutta la baia e il fondo è misto vegetazione, fango e sassolini. Ho beccato un po' di fango, quindi sonni tranquilli. Purtroppo la baia ha l'ingresso a ovest, da dove la mattina successiva arriva un venticello sui 15 nodi, e vedo che un po' di onde si formano. Decido di lasciare la baia e percorrendo il lato orientale dell'isola raggiungo Simi paese, con il suo porto. Prima di entrare arriva la motovedetta della guardia costiera e mi ferma in mare aperto, chiedendomo di tutto e di più, in particolare, documenti che certificassero la mia presenza in Grecia da molto tempo. Hanno appena aperto il traffico marino per i soli greci e quelli come me che sono da tanto tempo qui oppure che si sono sottoposti a test e quarantena. Ma tra ordinanze locali e controlli non credo che passerò inosservato. Alla fine mi dicono che nel porto di Simi non posso entrare, ma se voglio posso fermarmi , nel vicino porticciolo Pethi. Entro quindi nel porto e mi ormeggio all'inglese, in un posto a mia scelta di una banchina, quasi completamente libera. Il posto è favoloso e finalmente c'è una sensazione di Grecia che mi mancava.Istanbul.
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Kos
29-Maggio Kalimnos
30 Maggio
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Il vento oggi è sempre da ovest ma decisamente più debole di ieri. L'idea era quella di fermarmi a Nisiros, un'isola di origine vulcanica con il cratere da visitare. Due motivi mi portano a cambiare idea. Il primo è quello che in effetti non si ho la sensazione di essere accolto a braccia aperte. Il secondo è che la settimana prossima le previsioni mettono tempo nuvoloso e possibili piogge. Quindi decido di velocizzare la navigazione verso Samos e di raggiungere per una notte il marina di Kos. Ho necessità di fare cambusa. In queste condizioni, nelle piccole isole si trova poco e quando si trova è vecchia di giorni. In navigazione telefono al Marina per anticipare il mio arrivo e anche loro puntualmente le solite domande. Da dove vieni, non è che vieni dalla Turchia, hai i documenti, ecc. Alla fine accettano la mia prenotazione e ottengo il via libera. La mattina successiva, approfitto per fare anche un giro in centro. A Kos ero già stato nel 2012, ma vista la bella giornata che ancora si profila, ne approfitto. A mezzogiorno, dopo aver fatto il pieno d'acqua lascio il marina.
Per raggiungere Samos non è sufficiente una giornata. Devo quindi devo decidere dove fermarmi una notte. Mi interessava fermarmi a Pserimos. Ha un piccolo porticciolo a sud ovest dell'isola. Un'isola quasi disabitata, sicuramente non mi avrebbero chiesto niente. Se ci si riesce ad infilare dietro al molo si sta abbastanza tranquilli. Vista l'ora mi ci sarebbe scappato un giro a piedi. Invece il lato interno era occupato da uno di quei barconi che portano turisti nelle spiagge. Era 'depositato lì'. Ho provato sistemazioni alternative. In testa al molo, la barca si muoveva troppo e se la notte rinforzava sarebbe diventato pericoloso. Il tentativo di ancorare non è andato bene. Fondo duro e pietroso, l'ancora arava. Abbandono l'idea di rimanere a Pserimos e punto sul porto di Kalimnos distante 5 miglia. Tutto diverso dall'anno scorso dove i primi di settembre bisognava stringersi tra le barche per raggiungere il pontile di poppa. Quest'anno dove ormeggiare all'inglese è una questione di scelta e gusti personali! Un signore mi da una mano legando la cima di prua ad una bitta, mentre io sistemo quella di poppa. Di lì a poco arriva l'harbour master a farmi le solite domande. Si accontenta delle mie dichiarazioni e tutto finisce lì. Questa volta non vuole soldi come fu l'anno scorso, anzi alla fine mi chiede se mi serve l'acqua. Io ringrazio, avevo tutto. La mattina successiva, abbastanza sul presto, verso le sette, mollo gli ormeggi e punto verso l'uscita del porto. Arrivo a Samos nel tardo pomeriggio. Nella telefonata con la quale avvisavo il marina del mio arrivo, la segretaria mi dice di chiamarla un'ora prima dell'arrivo, lei avrebbe fatto in modo che fosse presente un ormeggiatore. Se fossi arrivato dopo le 7 mi diceva di pernottare nel posto rifornimento gasolio. Quando arrivo l'ormeggiatore mi chiede di scegliere il posto che preferisco, tra i tanti liberi! Stranezze del navigare nell'Egeo semichiuso. Come previsto lunedì mattina mi sveglio con il rumore della pioggia sulla barca. Durerà ancora martedì e poi torna l'estate. Il porto di Phitagorio è vuoto completo come le taverna fronte mare. Vuol dire che nei prossimi giorni godrò di questa vita silenziosa che Samos offre solo fuori stagione.
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Lipsi - Arkoi
10-14 Giugno
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Aspettavo questi 5 giorni per poter visitare qualche isoletta attorno Samos. Le condizioni del tempo sembrano ottimali, ho lavorato tanto con buoni risultati, sono quindi di animo positivo per tuffarmi in questa piccola avventura. In realtà esco dal porto senza un preciso programma, disposto ad assecondare il vento scegliendo le isole che vanno meglio per lui. A darmi gioia arrivano subito numerosi delfini a salutarmi. Mai visti tanti delfini. Sembra che il vento mi aiuti di più se metto rotta verso Lipsi. Infatti verso verso le tre del pomeriggio sono davanti al paese. C'è un molo molto lungo sul quale ci si ormeggia ancorandosi e avvicinandosi con la poppa o la prua. Quest'anno c'è posto anche per mettersi all'inglese sul lato interno, si spera più protetto. Lipsi, come dice un mio amico tedesco, è un po' italiana, che non vuole essere spregiativo. Anzi è molto bella.
Minolis, il proprietario della taverna, che mi ha invitato ad andare a gustare del pesce fresco, parlando del covid mi ha detto: ho 37 anni ed è 16 che faccio questo mestiere, non ho mai visto una cosa così. Al che io con un po' di ironia gli ho risposto: beh, ne ho 63 e nemmeno io ho visto una cosa così. In questi momenti comincio a sentire la forza della mia età. Non mancherò il giorno successivo di fare visita alla sua taverna. La prima cena in taverna dal 9 marzo che sono in Greia. Cucina veramente bene. Non ho scelto pesce perchè aveva un piatto speciale di agnello. Eccellente davvero.
Purtroppo la baia è esposta a sud est e il vento proveniente da est di questi giorni porta dentro una bella risacca anche se mi tiene staccato dal molo. Venerdì 12 decido di lasciare Lipsi per fermarmi nella vicina Arkoi. Un paradiso. La baia è profonda e molto tranquilla, in fondo c'è un molo dove a destra attraccano i piccoli traghetti che riforniscono l'isola e a sinistra c'è spazio per un po' di barche. Butto l'ancora ad una quarantina di metri dal molo su quattro metri di fondo di buona tenuta e mi avvicino al molo di poppa, dove un tedesco conosciuto a Lipsi mi avvolge a doppino le cime sulle bitte. È arrivato a Kos dove si trovava la sua barca il 2 giugno. Ad Atene ha dovuto fare un tampone e 7 giorni di quarantena. La passione supera ogni difficolta. Anche ad Arkoi rimango due notti. Arkoi, ultimo censimento, 44 abitanti. Port Augusta è un vero angolo di paradiso. Camminate non molto lunghe, strade e sentieri sono corti, ma i panorami sono favolosi. Domenica con comodo lascio Arkoi e mi dirigo verso il marina di Pythagorio. Mi aspettano giornate intense di lavoro durante i quali vivrò con piacere questa atmosfera strana di solitudine senza turisti.
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Agathonisi 3-5 Luglio |
Finalmente una pausa per veleggiare. In questi giorni è nato il Meltemi, ma è ancora giovane e debole. Quindi esco e vado ad Agathonisi, una piccola isola con una baia profonda aperta solo a sud, distante meno di 15 miglia da Pithagorio. In questi giorni in marina ho lavorato bene. Mi hanno cambiato posto, certamente più sicuro, ma meno vento, più chiuso. Poi negli ultimi giorni, di notte si sono visti anche dei topi e quindi qualche disappunto si respira. Speriamo che risolvano, altrimenti per il timore che entrino in barca, mi tocca tenere sempre chiuso la notte e quindi con il caldo si dorme male. Bella e comodo veleggiata con il vento quasi sempre al traverso. Così arrivo ad Agatonisi. |
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Samos
Luglio e Agosto
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Le giornate passano velocemente tra veleggiate solitarie e periodi dedicati al lavoro. Faccio amicizia con il mio vicino Joerg che vive da due anni in solitudine nella sua barca. Solitudine interrotta quest'anno dall'arrivo di due suoi amici e più in là, verso settembre, dei suoi genitori. Uno tipo strano, il primo tedesco che non parla per niente inglese. Quindi le nostre conversazioni sono possibile grazie al mio discreto tedesco.
Anche io ricevo ad agosto una visita. Viene Andrea con Dimitra. Faremo una bella uscita a vela per raggiungere con tutta calma la vicina baia Poseidone. Prima di andare via faremo anche un giro dell'isola in macchina. Vale veramente la pena. Monasteri, località turistiche come Koccari, il solitario porto di Carlovasi e tanti panorami mozzafiato. Arriva così la fine d'agosto e quindi il momento di alare Iside. Pur essendo un marina molto sicuro, decido di tirarla fuori. Sono più di due anni che è in acqua e le farà bene. Poi la troverò pronta in primavera per fare i soliti lavori all'opera viva. Quindi dopo il service al motore con il solito cambio olio, filtri, liquido refrigerante e girante, seguono le pulizie generali e ... l'avvio verso l'invaso di alaggio. Buon inverno Iside e speriamo che il Covid non ci separi per tanto tempo. |
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