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Riassunto
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Foto
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25 Luglio
27 Luglio
Salonicco
Kira Panagia
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Da una grande città ad un'isola disabitata. Mollo gli ormeggi alle sette del mattino. Un discreto vento da nord ovest mi accompagnerà tutto il giorno regalandomi lunghe veleggiate senza il rumore del motore. Finalmente si parte. Quelli che vanno per mare hanno sempre voglia di partire e poi una volta partiti hanno sempre voglia di tornare a terra. Non c'è la faccio a raggiundere le Sporadi in una giornata. Anche Kyra Panagia, tra le isole più a nord dista un centinaio di miglia da Salonicco. Decido di scoprire un paesino con relativo porticciolo, si chiama Nea Skioni, si trova in fondo alla prima penisoletta della Calcidica, Kassandra. Mi da l'idea che è molto vivace d'estate. Di fianco al porto e nei d'intorni, ci sono belle spiaggie. Il porticciolo è pieno di barchette di pescatori e solo sulla banchina a sud c'è qualche posto per il transito. Vedo un buco, butto l'ancora e vado dentro. Due italiani mi aiutano con le cime di poppa. Il giorno dopo è previsto pioggia forte ovunque e niente vento, quindi decido di rimanere qui anche domani. Venerdì le cose dovrebbero andar meglio. Il tempo è buono, di vento ce n'è poco. Quindi spinto dal motore faccio rotta sulla baia Planitis sull'isola Kira Panagia. A metà strada il primo avvistamento di delfini. La loro visita è sempre un'emozione. L'isola si trova nella zona A del parco di Alonisso. E' l'unica isola della zona A nella quale è consentito rimanere all'ancora di notte. Si tratta di un'isola disabitata da uomini, ma come dice il portolano pieno di pesci, volatili e animali a terra come i rettili. L'ancoraggio oltre ad essere molto affascinante nel suo silenzio più totale, è molto sicuro. E' chiuso da tutti i lati, si accede attraverso un ingresso stretto 82 metri a sua volta coperto da un'isoletta davanti. Volevo rimanere due notti. Ma dopo ancorato, noto che non vi è nessun segnale telefonico. Questo mi costringe a lasciare la baia all'indomani. Ho qualcuno a terra che si preoccupa di me e non vorrei stare due giorni senza dare notizie. Alle Sporadi la copertura del segnale telefonico non è garantita ovunque. Questa sera un magico cielo. Dopo cena uno spettacolo senza eguali. In un cielo stellato così pieno che sembra non ci sia più posto per un'altra, appare la luna marrone: l'eclissi di luna piena.
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28 Luglio
2 Agosto
Kira Panagia
Skopelos
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Con poco vento e poca voglia lascio la baia Planitis attraversando nuovamente il suo stretto ingresso. Lentamente giriamo attorno alla punta Kira ed ecco apparire Alonisso. Andando verso sud, si passa in uno stretto tra Alonisso e Peristeri. Peristeri è un'isola disabitata che si allunga ad est di Alonisso. Sul lato sud vi sono due baie, la prima Ormos Peristera e la seconda Ormos Xero. Decido di visitare la prima delle due baie. E' molto profonda, ma stretta. Ancoro quindi in fondo sui sei metri e poi con calma lego una cima su uno scoglio del lato destro della baia. Pomeriggio all'insegna del riposo e qualche bagno. La notte doveva arrivare un po' di vento ma invece è stato molto tranquilla. Un grande veliero, più verso l'ingresso della baia mi farà compagnia per la notte. Il giorno dopo, considerato che le scorte alimentari stavano finendo, raggiungo la più popolata baia Rousoumi sull'isola di Alonisso. L'ancoraggio è sicuro e quindi rimango per la notte. A cena si va in taverna e il giorno successivo con una piccola camminata raggiungo Patitiri, il capoluogo dell'isola. Ci sono negozi per tutte le necessità e per rimpinguare le scorte. Tornato in barca, salpo l'ancora e mi dirigo nuovamente verso l'isola di Peristeri. Questa volta entro nella baia Xero, più larga ma meno profonda. Una volta arrivati mi è toccato fare due volte la manovra di ancoraggio. L'acqua è limpida e trasparente. Mi tuffo quindi per vedere come è messa l'ancora e noto che la catena faceva un paio di giri tra le pietre! Già, in fondo alla baia, prima di arrivare alla piccola spiaggia, è pieno di sassi. Riesco a liberare la catena, mi tengo più dietro rispetto alla spiaggia e ancoro, decisamente meglio,tra sabbia e vegetazione. Le Sporadi, scarsamente abitate sono a basso impatto luminoso. Dopo cena si è fatto buio, ero solo. Io e la mia barca. La luna è salita solo dopo mezzanotte. Non si vedeva nulla, né terra né mare. Nero. Il vento era poco, il rumore del mare era discreto. Ho messo Khorakhané di De Andrè. Dava l'idea di volare. Ok. Ammetto, c'era anche un bicchiere di rosso.
La mattina successiva, gran temporale, vento debole ma da tutte le direzioni, peraltro non previsto, gira e rigira la barca più volte. Quando vado a salpare niente da fare l'ancora non saliva. Alla fine mollo un po' di catena e provo a andare un po' in tutte le direzioni con la barca. Dopo un po di tentativi la catena si libera e tutto finisce bene. Mi ero già preparato ad un'immersione di 3 metri e mezzo!
Alle 10 era già tutto sereno e visto che volevo raggiungere Skanzoura, isso le vele e rotta verso est. Poco più di un'ora dopo sono davanti a Ormos Prasso. Acqua bellissima in una giornata diventata molto bella. Volevo scendere a terra e trovare un sentiero ad un monastero. L'unica costruzione sull'isola. Ma il vento e il mare che frangeva sulle rocce, mi hanno convinto a non avvicinarmi con il tender di gomma agli scogli che sono spesso taglienti. Quindi un bel bagno e poi ritorno, a vela, ad Alonisso. Rousoumi è piccola e quattro barche non messe bene possono riempire l'ancoraggio. Di entrare nel porto di Patitiri non mi va. A Votsi bisogna legarsi alle rocce e da solo se c'è vento, possibilmente evito. Non è ancora molto tardi e Skopelos non è molto distante. Sono sette miglia. Vuol dire che anticiperò di un giorno l'arrivo in questa nuova isola. Inutile dire che arrivando alle sette e mezza bisogna accontentarsi del posto che si trova. Infatti alla fine mi spingo tra due barche più grandi e tutto sommato è andata bene. Il mattino successivo dopo le partenze mi sceglierò un posto più comodo. La sera successiva arrivano degli italiani conosciuti qualche giorno prima. Il comandante della barca si chiama Stefano De Dominicis. Mi invita ad uscire con loro a cena. Non sono mancati argomenti di conversazione durante la cena, come altre volte, quando si esce con gente di mare si parla di esperienze di mare e di barche. Skopelos fa subito una bella impressione. Un grappolo di case che scende lungo un il lato della collina rivolta verso il porto. Le case sembrano stare una sull'altra. Salendo si scopre che in pratica ci sono solo scalette, niente stradine. Solo nella zona più nuova e più turistica vi sono dei vicoli percorribili con dei mezzi che tra l'altro passano solo per il carico e scarico.
Sabato mattina lascerò Skopelos per andare nella chiassosa Skiatos. Lunedì arriva Teresa con volo da Roma. Skiatos è l'unico aeroporto delle Sporadi. Trovare un ormeggio comodo, nel affollatissimo porto di Skiatos, sembra difficile. Vedremo.
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6 Agosto
22 Agosto
Primo giro delle Sporadi
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Il porto di Skiatos è affollatissimo di imbarcazioni 'day cruiser' che portano turisti in giro per le isole. C'è un pontile galleggiante disponibile per i visitatori e per le società di charter. Se si arriva entro il primo pomeriggio, durante la settimana quando le barche dei charter sono in giro, un posto per Iside si trova.
Martedì mattina lasciamo Skiatos per raggiungere la baia Agnondas sull'isola di Skopelos. Skopelos è l'isola più verde dell'arcipelago, completamente ricoperta di alberi. In baia, durante la notte entra una piccola onda che crea un rollio cullante.
Al mattino ci spostiamo nella vicina baia Panormou. Di solito nelle Sporadi, in baia ci si ancora portando poi due cime a terra, nei porti ci si ancora e ci si lega in banchina. Nei porti, quando si paga, il prezzo per una barca come la mia è sui cinque euro a notte.
Giovedì mattina ci spostiamo poche miglia più a nord, sempre nel lato occidentale di Skopelos, nel porticciolo di Neo Klima, un piccolo borgo turistico con belle spiagge e acqua cristallina. Nei prossimi due giorni è previsto un rinforzo di vento per cui decidiamo di fermarci qui a fare dei bagni e a girare l'isola con un quad. Consiglio le visite di Glossa e della suggestiva Baia Agios Giovanni, dove nella chiesetta costruita sopra un imponente masso si è celebrato il famoso matrimonio del film Mamma mia. Ormeggiare a Neo Klima non costa niente e per utilizzare le colonnine di acqua e corrente occorre munirsi di una scheda. La gestione di questi porti è quindi lasciata agli utenti. Per cui occorre scegliere il posto considerando la dimensione della propria barca e sprecando meno spazi possibile. Può quindi succedere che ci si debba spostare per ottimizzare gli spazi lasciati vuoti da imbarcazioni che lasciano il porto.
Domenica mattina lasciamo Neo Klima e dopo circa quattro ore di veleggiata, raggiungiamo la Baia Peristeri, che si trova a sud dell'omonima isola. Si tratta di una baia molto profonda e protetta da tutti i venti, escluso quelli meridionali che in Grecia d’estate sono una rarità. L'isola è disabitata ma verso sera si affolla di barche desiderose di passare la notte. Il giorno successivo, visto anche il frigo vuoto, ci spostiamo sulla baia di fronte. Si trova sull'isola di Alonisso e si chiama Rousoumi. Con pochi passi si raggiunge Patitiri, il capoluogo dell'isola.
Il giorno successivo, un'altra veleggiata di tre ore ci porta su un'altra isola disabitata, Skounzoura. La baia Ormos Prasso è sul lato occidentale, l’acqua è di un colore smeraldo spettacolare. Il fondo sabbioso permette all'ancora di entrare completamente. Aggiungendo infine le due cime a terra, la barca risulta assicurata più che bene anche per il vento previsto in serata. Una cena di pesce cotto con il Cob, alla luce del lampione lunare vale già una vacanza. Il giorno di ferragosto entriamo nel porto di Patitiri, dove con qualche difficoltà troviamo un posto. Occorre riempire il serbatoio di acqua e rifare cambusa. Sfruttiamo il pomeriggio per fare una camminata al vecchio villaggio di Alonisso che si trova salendo per quattro km verso l’interno. Inutile raccontare delle viste panoramiche su entrambi i lati dell'isola e sulle isole vicine. Il giorno successivo iniziamo a spostarci verso nord. A motore e fortunatamente, con poco vento. Ci fermiamo a Steni Vala. C'è una banchina sulla quale si affacciano delle taverne, un bar e un supermercato. Occorre prestare attenzione agli scogli sotto la banchina. Questi si trovano ad una quota tale da danneggiare le pale dei timoni. Per cui o si ancora a poppa e ci si avvicina di prua oppure ci si tiene distanti e si scende con il tender. Io non avendo il salpancora a poppa scelgo sempre la seconda soluzione. Avevo letto che a Steni Vala ci fosse la sede del parco con una mostra permanente, e invece nessuno ne sa niente. Probabilmente la sede è stata chiusa. In cambio Steni Vala offre belle spiagge collegate da sentieri per fare delle gradevole camminate.
Venerdì lasciamo Steni Vala e continuiamo verso nord. Vogliamo passare due giorni in un'altra isola disabitata, Kira Panagia. Abbiamo invece scoperto che proprio disabitata non è. Al di la di numerose capre selvatiche, c'è un monastero che ospita tre frati e un loro aiutante. Ci dirigiamo quindi verso la Monastery Bay. Magnifica baia con acqua trasparente, due spiaggette e una scala scolpita nella pietra che porta ad un sentiero per raggiungere il monastero. Sono tante le persone che lo visitano. I frati sono molto disponibili a spiegare la storia del monastero che fa parte del gruppo di monte Atos. Loro tre si occupano della manutenzione del monastero e coltivano anche qualche vite e ulivo. Lasciamo la baia del monastero dopo un bel bagno e il pranzo a bordo. A poche miglia si trova l'ingresso stretto alla baia Planatis. Si tratta quasi di un lago con tanti angoli dove poter dare fondo all'ancora e rimanere alla ruota per due notti. Il giorno successivo scenderemo a terra, ma i percorsi a piedi sono tutti da inventare. Lentamente raggiungiamo una vetta dalla quale è possibile godere di panorami mozzafiato.
Mercoledì lasciamo la baia e dopo due miglia dall'ingresso viriamo verso sud ovest e finalmente apriamo le vele. Una scomoda veleggiata con vento in poppa ci porta dopo quattro ore a Skopelos, il capoluogo dell'omonima isola.
E' gradevole e salutare salire per i vicoli del centro, prive di macchine e motorini. E riempire gli occhi di mare una volta raggiunto i punti più alti. Martedì mattina si rientra a Skiatos domani all'areoporto ci sarà lo scambio equipaggio. Con un vento sui 15 nodi da nord est costeggiamo il lato orientale di Skopelos privo di baie e di approdi. Una volta giunti alla punta Gouroni si vira verso Skiatos che è lì a sei miglia. Facciamo un ultimo bagno davanti la spiaggetta dell'isolotto Arko prima di ormeggiare Iside sul solito pontile.
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23 Agosto
29 Agosto
Secondo giro delle Sporadi
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Io e Andrea lasciamo Skiatos giovedì mattina per puntare verso il porto di Louvraki. Un vento sui dieci nodi da nord ci regalerà un'andatura al traverso per il tempo necessario a raggiungere la destinazione. Nel porto di Louvraki viene allestito un pontile solo d'estate. Esso viene usato da società charter per ospitare le loro flottiglie. Se c'è posto ospitano gratuitamente i visitatori. L'alternativa è ancorare nel porto, lontano dal raggio di manovra del traghetto. Proviamo ad ormeggiare sul pontile. Alla fine ci fanno stare. Nel pomeriggio camminando lungo uno dei più bei sentieri delle Sporadi saliamo a Glossa e per cena ci godiamo il tramonto sul mare nella taverna Agnanti.
La mattina successiva lasciamo il pontile e ci dirigiamo verso la punta Gouroni per poi scendere a vela fino a sud di Alonisso e quindi mettere prua verso la baia Peristeri. Ormai qui ho il mio posto preferito che si trova in fondo a sinistra. L'ancoraggio su fondo misto è buon tenitore, e con due cime legate a terra garantira una notte tranquilla. Poche barche rimarranno per la notte e quando faremo il bagno mattutino saremo solo tre barche.
Poco più di tre miglia ci separano da Patitiri. Il tempo per fare la colazione navigando e potremo scegliere un comodo posto dove ormeggiare in banchina. Il nostro vicino è un ragazzo tedesco con la passione di navigare e già con tante miglia alle spalle. Nel pomeriggio saliamo verso il paese antico di Alonisso. Purtroppo il cammino è su strada asfaltata ma una volta lassù, girando per il paese si aprono scorci indimenticabili. Per tornare prendiamo l’autobus che fa continuamente da spola per Patitiri. La mattina successiva andiamo verso nord. Ci fermiamo a Steni Vala. Per me è la seconda volta. Dopo aver scoperto nuove spiagge isolate per fare un bagno, riusciamo a trovare il sentiero che porta ad Agios Petros. Non raggiungeremo la chiesetta perché intanto si stava facendo buio. Lunedì avevamo l'idea di raggiungere il monastero di Kira Panagia che tanto incuriosiva Andrea e che a me farebbe piacere rivisitarlo. Domani è prevista una burrasca con venti abbastanza tesi. Ciò nonostante alla fine usciamo e partiamo. La visita al monastero e la sua baia non deludono. Un frate ci accoglie e ci serve un bicchiere di Tsipouro prodotto da loro. Il tempo è soleggiato e c'è tempo anche per un bagno. Nel pomeriggio giriamo attorno al lato sud dell'isola ed entriamo nella vastissima baia Ormos Kira Panagia, ben ridossata dai venti provenienti dai quadranti settentrionali. Dopo qualche giro decidiamo di ancorarci tra due altre barche e portare le due cime a terra. In aiuto ci vengono anche i nostri vicini francesi già pronti con il tender. Il cielo si stava coprendo, ma riusciamo a scendere a terra lo stesso e a percorrere un lungo sentiero che ci permette di vedere bene la baia. Verso le tre del mattino inizia la burrasca: lampi e tuoni continuamente e rovesci senza fine. Al mattino sembrava finita, così usciamo dalla baia, ma all'uscita vedo una situazione mai vista. Il mare ribolliva di onde furiose da tutte le direzioni. Probabilmente dovuto ad una tromba d’aria. Ritorniamo in baia e dopo aver ancorato alla ruota ci prepariamo meglio con cerate e giubotti. Dopo un'ora proviamo di nuovo ad uscire. Tutto era cambiato. Mare quasi calmo e poco vento. Continuiamo così verso sud costeggiando il lato orientale di Alonisso per poi proseguire per Skopelos. Una volta girati per Skopelos inizia un vento forte che ci viene contro. Risultato: per fare quattro miglia due ore. In giorni come questi c'è poco posto nei porti, ma alla fine ci infiliamo nello spazio tra altre due barche.
Mercoledì mattina il cielo è limpido e un vento costante da nord ovest ci permette, girando attorno al lato sud di Skopelos, di raggiungere Skiatos a vela con un'andatura di bolina. Il pomeriggio lo passeremo camminando per le vie del centro e con una riposante sosta presso Bourtzi sulla bella penisoletta che divide il porto nuovo da quello vecchio. Domattina l'aereo di Andrea parte alle nove e venti. L'aeroporto è così vicino che lascia la barca meno di due ore prima. Con un quarto d'ora a piedi è davanti agli sportelli dei check-in. Io tornerò a Salonicco. Ci vorrà una tappa intermedia a Nea Skioni. E' previsto poco vento e quindi per le rotte verso nord è una fortuna! Rimarrò ancora qualche settimana in barca e poi lascerò sola Iside che rimarrà in Grecia ad attendermi l'anno prossimo.
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