Il mare d'inverno è solo un film in bianco e nero visto alla TV...

Questo vento agita anche me.

(Loredana Bertè)

Data

Riassunto

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23 Aprile - 4 Maggio

Lavori

Sono arrivato al marina Cleopatra il 23 Aprile con il traghetto da Ancona ad Igoumenitsa. Sono venuto in macchina con tutto il materiale e l'attrezzatura per fare i lavori di carenaggio e per la manutenzione del motore. L'appuntamento per il varo è per il 28. Il tempo necessario per la pulizia dell'opera viva e dell'elica e per applicare la solita VC Offshore della International. Per quanto riguarda l'elica trovo abbastanza efficace il trattamento con lo spray Trilux Prop-O-Drev, sempre della International. Da non dimenticare prima del varo la sostituzione degli zinchi sacrificali. Una volta in acqua ho fatto poi il cambio d'olio e filtri al motore. Quest'anno ho sostituito anche l'olio dell' S-drive; era un paio di anni che non lo facevo. Ho installato anche l'inverter di 500 Watt a bordo. Molto comodo nelle baie e dove non c'è corrente. Infine dovevo armare le vele, passare tutte le cime, insomma la barca pronta per navigare appena in tempo per l'arrivo di Teresa il sabato 2 Maggio. Tempo di una veleggiata fuori dal golfo e una visitina a Lefkas e già Lunedì sera lei ritorna in Italia portandosi la mia macchina. Molto gentile da parte sua in quanto mi ha risparmiato un giro con il traghetto. Così martedì mattina posso subito partire.

Iside appena finiti i lavori a Preveza

5 Maggio

Arrivederci Grecia

In realtà non so ancora dove andare. Sarà il pensiero di lasciare la Grecia. Tra i tanti ricordi di questo che non è stato semplicemente far carena, voglio menzionarne uno. L'atmosfera unica del piccolo ristorantino del marina. Personale gentilissimo e sempre disponibile in un locale costruito in legno e con una visuale a 360 gradi e dove per cena, da solo e dopo una giornata di lavoro sulla tua barca, ma in compagnia di un vociferare in ogni lingua ti accoglie un tramonto che sta per finire. Come puoi non pensare che la vita è bella. Dopo essere uscito dal golfo di Preveza mi metto in rotta per Santa Maria di Leuca. Questa scelta mi farà navigare costeggiando il lato occidentale delle isole Antipaxos, Paxos e poi Corfù e non ho altra scelta che fermarmi in un posto già conosciuto e che come tanti altri porto nel cuore: Paleokastritsa. La navigazione prosegue tranquilla tutto il giorno. Pur in presenza di un debole vento al traverso sarà il motore a esercitare la spinta maggiore sulla barca. Lo spettacolo sul lato occidentale delle isole è bellissimo, solo verde, roccia, cielo, mare e qualche rara spiaggietta. In questo periodo Il porticciolo di Paleokastrisa si presenta ancora più solitario e vuoto. Ho solo l'imbarazzo della scelta su dove ormeggiare. Il vento clemente me lo fa fare con tutta calma. Vado nell'unica taverna aperta per una gustosa insalata greca e poi a dormire. L'ultima notte in territorio greco.

Navigazione sul lato occidentale di PaxosNavigazione sul lato occidentale di CorfùIside ormeggiata all'inglese a Paleokastritsa
6 Maggio

Paleokastrisa - Brindisi

La mattina sveglia molto presto come quando si devono fare tante miglia. Il vento oggi sembra più generoso, inizia da levante e nel pomeriggio diventerà sempre più scirocco sostenuto. Quest'anno vogliamo portare Iside a Trapani, dove resterà per un anno. Abbiamo voglia di visitare la Sicilia. Quale miglior modo se non navigando con una barca a vela? Già nel 2010 volevo raggiungere la Sicilia, ma per vari motivi e la considerazione di aver dovuto fare tutto da solo fece naufragare l'idea. Non posso però andare subito a Trapani, non posso togliere tutto questo tempo al lavoro in questo periodo. Quindi fermata in Puglia. Dopo lunghe riflessioni mattutine e considerando i pro e contro decido di correggere la rotta di dieci gradi mettendo la prua verso Brindisi. Santa Maria di Leuca ha un bel marina ed è un bel posto ma più difficile da raggiungere. Arrivo a Brindisi di notte. Conosco bene il porto, ma è sempre pericoloso entrare nei porti di notte e occorre fare molta attenzione. Dopo qualche giro di stand by e qualche chiamata radio ecco l'ormeggiatore che mi assegna il posto ormeggio (J18). Posto dove,escludendo l'uscita a vela del 7 giugno, quando torneremo a Brindisi per il Negroamaro wine festival, Iside rimarrà fino al 30 giugno, data di inizio trasferimento per Trapani. Ciao Grecia - L'sola di FanòIncontro nel canale d'Otranto
29 - 30 Giugno

Brindisi - S. Maria di Leuca

Arrivo domenica 28 a sera in barca. Appena collegate le batterie vedo sul pannello di controllo l'avviso di tensione bassa sulla batteria motore. Bastano pochi minuti e un tester per capire che anche per la batteria motore è ora di mandarla in pensione. Potrei partire collegando tutto alla batteria servizi. Ma a che pro? Cosi il giorno successivo sostituisco la batteria comprandone una nuova dal vicino cantiere Danesi. Martedì mattina presto mollo gli ormeggi con un bel maestrale che già soffia. Perfetto per farsi spingere fino a S. Maria di Leuca. Purtroppo appena usciti dal porto si presenta subito l'altra faccia della medaglia: un mare ben formato. Per cui si volerà (senza gasolio) con un'onda di poppa che procurerà un non proprio piacevole rollio per tutta la giornata. Tenendo una media di poco meno di 7 nodi, saluto Otranto verso l'una e alle cinque entro nel marina di Leuca. Prima di entrare assito allo spettacolo del primo incontro di mari: l'adriatico e lo Ionio. In questa zona il vento gira allegramente sopra un mare che va un po' qua un po' la. Lo spettacolo di queste ultime colline del Salento che precipitano nell'acqua e la colonna del faro altissima che spunta da una vegetazione rigogliosa, non è da perdere. Il paese bianco non delude certamente. Il marina sembra efficiente, è la stessa gestione del Marina di Brindisi. Il faro di capo d'OtrantoNavigazione verso Capo S. Maria di LeucaFaro del capo Santa Maria di Leuca
1, 2, 3 luglio

Lungo la costa calabrese

Anche oggi si consumerà poco gasolio. Già subito dopo la partenza verso le 6 si alza un bel maestrale. Questa volta sarà molto più comodo di ieri in quanto puntando la prua su Crotone (72 miglia), il vento l'avrò al traverso. Quindi oltre ad un'efficienza maggiore le onde saranno al traverso/giardinetto e quindi molto meno rollio. Le ultime dieci miglia le farò a motore. Il vento ha deciso che per oggi basta. Pensavo di incontrare parecchie barche durante questo trasferimento. Invece sono poche sia quelle incontrate in navigazione sia nei marina e quelle poche vanno in direzione opposta rispetto alla mia. Vanno in Grecia. Non riesco a sopprimere una sensazione mista di invidia e tristezza. Non ci voglio più pensare. Voglio fare un'esperienza nuova: la Sicilia con le sue numerose isole minori. Nel porto di Crotone vi sono due possibilità per il transito: il pontile della lega navale e lo Yachting club Crotone. Crotone stessa non è nulla di speciale. Una cittadina che ha subito uno sviluppo caotico, cementificazione e poco più. Nei trasferimenti solitari, nei quali per dormire mi devo fermare preferisco fare tappe da 50 - 70 miglia. Per arrivare prima di sera occorre svegliarsi presto la mattina. Quindi all'indomani partenza per Roccella Ionica. Se si verificherà quanto previsto, da oggi e per tutto il resto del trasferimento, tranne per qualche breve comparsa, il vento sarà in ferie. Quindi il buon Volvo Penta avrà il suo buon da fare e le mie orecchie lo dovranno sopportare. Roccella è un grazioso paesino turistico e il Marina si trova immerso in una foltissima pineta. Purtroppo come Crotone ha l'ingresso insabbiato e pieno di secche. Entrando riesco ad evitarle. La mattina seguente, sarà stato il sonno, vado sopra come uno scemo. Fortuna che andavo pianissimo per il dubbio di averne una lungo il percorso e fortuna un pescatore, al quale passo una drizza che faceva capo in testa d'albero, tirando la quale inclina quel poco la barca per poter galleggiare e uscire. Non basta stare vicino al fanale rosso, occorre proprio aggirarlo e puntare verso terra. Va bene non aver soldi per dragare ma nemmeno un euro per una boa! La mattinata procede tranquilla verso capo Spartivento e poi a salire il primo pezzo dello stretto verso Reggio Calabria. Poco prima di arrivare a Reggio inizia a tirare un vento sui 20 nodi da nord dello stretto. Non era assolutamente previsto. Mi spiega dopo il ragazzo del porto che è tipico dello stretto e si verifica quasi tutti i giorni. E' il vento dello stretto. A Reggio devo rifare gasolio e un po' di cambusa. Devo però dire che per fermarsi nel porto di Reggio per una barca come la mia (9.65 mt) si paga 50 euro. Un prezzo da marina di superlusso ma con servizi e confort da riparo di fortuna. Crotone visto dal MarinaIside ormeggiata a Roccella IonicaBrancaleone, gentile richiesta di Tommaso
4 - 5 Luglio

Stretto di Messina

Isola di Vulcano

Cefalù

Sono dovuto andare in capitaneria perchè il marina non ne avevano idea, per avere notizie sulle correnti dello stretto. Guardando le previsioni dovrebbe esserci una modesta corrente verso nord alle 7 e raggiungere la Stanca alle 8.30. Perfetto lascerò Reggio alle 7 domattina. Il vento in effetti c'è sempre, forse un po di meno. Alle 8 scapolo punta Pezzo poco oltre Villa S. Giovanni e viro ad est per l'ultimo, più stretto e più spettacolare, tratto dello stretto. L'incontro dei due mari sembra una festa. Il mare sembra ribollire e in certi punti non si muove. Un piccolo caos felice. Usciti dallo stretto il vento cessa. Posso mettere la rotta sull'isola di Vulcano. Voglio farmi un bagno e passare la notte nella splendida rada di Levante. All'arrivo poche barche. Ancoro comodamente sui 6 metri di fondo sabbioso. L'isola è una sorpresa, come dice il portolano la più strana dell'arcipelago delle Eolie. Sull'isola vi sono diversi crateri non più attivi e da uno solo di questi esce occasionalmente del fumo. Scendo con il tender per fare due passi. La sabbia è nerissima. Una sabbia così mi ha ricordato le spiagge di Teneriffe: nere. C'è molta vegetazione. Pinete e macchia mediterranea. Ovviamente non poteva mancare qualche resort per riportarmi alla realtà di un paese (Italia) che sfrutta ogni angolo dando luogo ad uno sviluppo non sempre sostenibile. Nel porticciolo di fianco la baia c'è un via vai continuo di aliscafi e traghetti fino a tarda sera. Bella rottura per quelle poche barca a vela che devono subire le onde create al loro passaggio. La mattina dopo una incantevole colazione con vista spettacolare. Faccio il giro per passare nelle Bocche di Vulcano (tratto di mare che divide Lipari da Isola di Vulcano) e metto prua su Cefalù. Giornata calda. Fortuna il vento apparente creato dal movimento della barca. Cefalù è bellissima vista dal mare. Questo cono rovesciato di montagna che sovrasta la città è unico come è unica la cattedrale normanna che si affaccia sul mare. E' possibile ancorare, visto la bonaccia, sia sulla spiaggia di fronte al vecchio borgo, spettacolo da non perdere, sia nel porto nuovo, in una zona riservato all'ancoraggio. Opto per la seconda soluzione dopo aver valutato la prima e considerando che per scendere a fare un po' di cambusa ho solo il tender con i remi. Dovendo per legge ancorare a 300 metri dalla costa, ancorare davanti la spiaggia mi sembra scomodo per scendere a terra. L'ancoraggio nel porto nuovo è comunque molto suggestivo considerando che ci troviamo sotto una parete altissima che finisce sul mare. Appena lasciati lo stretto di MessinaL'isola di Vulcano (Eolie)Bello passare la notte in rada del Levante (Vulcano)Bocche di Vulcano. A destra LipariCefalù vista dal MareAll'ancora sotto Cefalù
6 - 7 Luglio

San Vito Lo Capo

Trapani

Da Cefalù a Capo San Vito sono circa 60 miglia. Partendo presto riesco ad arrivare in tempo per il bagno. Necessario dopo una bella giornata calda. La rotta prevede il passaggio per Capo Gallo all'estremo del golfo di Palermo. Il vento mi da una bella spinta venendo al traverso, mantenendo l'intensità attorno ai 16 nodi. Una volta ancorato davanti la spiaggia di San Vito Lo Capo, il vento continua ad essere sostenuto. Rinuncio a scendere a terra non potendo usare il motore del tender. Temo che a remi sarebbe una faticaccia ritornare in barca. La notte passa poi tranquilla e la mattina con comodo, aggiro il capo e mi dirigo verso Trapani, la destinazione di Iside per il prossimo anno. Trapani non mi ha deluso. Un porto ben protetto da ogni direzione, eccetto da sud. Il marina si trova dritto in fondo all'ingresso. Columbus yachting è piccolissimo, un solo pontile adibito alle barche a vela. Gianpaolo il gestore, molto gentile, mi da il benvenuto dicendomi che il marina è una piccola famiglia. Nelle prossime settimane dovrò riprendere a lavorare, ma nei due weekend che rimango qui voglio uscire e conoscere Favignana, la maggiore delle isole Egadi. Si trova appena a sud di Levanzo e dista circa 10 miglia dal porto. La dstanza giusta per delle belle veleggiate. Ben arrivata in Sicilia Iside. Iside ormeggiata a Trapani presso Columbus yachtingFavignana, il porto. Si vede la vecchai tonnaraFavignana, la rada rotonda a sud