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Riassunto
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27 Agosto
Favignana
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Siamo arrivati ieri nel primo pomeriggio io e Andrea. Preparazione barca e bel giro in serata per Trapani con visita alla mia enoteca preferita, Adragna in Corso Vittorio Emanuele. La mattina acquisti al mercato del pesce e cambusa varie e finalmente molliamo gli ormeggi. I quattro, cinque nodi di vento al traverso ci permettono di aprire il gennaker. La navigazione per Favignana dura meno di due ore. Grazie anche al motore visto che dopo un po' Eolo si mette a riposo. Raggiungiamo la mia baia preferita, Cala Marasolo, subito dopo Punta Longa. Ci ancoriamo a piacere visto che ci sono poche barche. Per la notte rimarremo solo quattro barche a vela. Scendiamo per raggiungere il porticciolo di Favignana che si trova sul lato settentrionale dell'isola. In pratica un cost to cost a piedi in non più di quindici minuti. C'è ancora parecchia gente nelle piazzette di Favignana. Quale miglior posto per osservarla se non seduti davanti ad una granita. Una volta tornati in barca, preparo per cena le due orate comprate la mattina con delle verdure grigliate. Il mio Cobb è proprio un barbecue da barca. La prima ora al buio è disturbata da un'esercitazione di atterraggio con l'elicottero. Durerà circa un'oretta e poi un silenzio illuminato da una luna piena ci abbraccia per condurci ben presto in cabina.
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28 e 29 Agosto
Marettimo
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Dopo una bella colazione con la giornata che si annuncia calda e poco ventilata circumnavighiamo la costa meridionale di Favignana fino al faro e poi puntiamo la rotta dritta si Marettimo. Secondo me Marettimo è la più bella delle isole Egadi. Mi ha fatto quello che io chiamo effetto Cicladi. Piccolo borgo bianco e blu perso in quel mare altrettanto blu. Precipizi che finiscono sul mare sui quali si inerpicano sentieri pedonali. Cale che invitano a fermarsi e buttarsi in quell'acqua meravigliosa. Noi ci fermiamo in quella poco a sud del paese prima della Punta Bassana che delimita la zona B dalla zona C del parco marino. C'è un campo di boe per scoraggiare l'ancoraggio. Occorre autorizzarsi e pagare 25 Euro al parco. E possibile farlo anche via web sul sito del parco. Nessuno di noi due può resistere a un bagno e così ci tuffiamo appena spento il motore. Vicino a noi una barca a vela si stacca dalla boa. Ia osservo e penso 'vorranno andare via', invece non vedo nessuno ne in coperta ne nel pozzetto, e la barca si stava avvicinando pericolosamente agli scogli! Fortuna che in pratica non c'era vento. D'istinto salgo sul tender ancora senza motore e remo verso la barca, chiamando il nome e se c'era qualcuno a bordo. Escono due signore, io le avviso di cosa sta succedendo e intanto prendevo la cima penzolone a prua e la legavo al tender. Meno male sono riuscite ad accendere il motore per ritornare con qualche apprensione alla boa. Spero un giorno mi venga restituito questo intervento di salvataggio! La passeggiata a terrà è indispensabile per vedere bene il borgo di Marettimo. Vi sono diversi sentieri che portano in varie destinazioni interessanti, uno di questi porta alle case romane. Verso sera inizia a rinforzare un vento da est. Si dormirà poco ma ben cullati! La mattina dopo ci dirigiamo con calma verso punta Troia per fare un bagno indimenticabile a Cala Manione. Quanti pesci di vari tipi, colori e dimensioni. Da non uscire mai dall'acqua. Marettimo va visitata soprattutto per la zona A ad occidente. Occorre farlo con una imbarcazione di un residente e poi questa volta non abbiamo molto tempo. Bisognerà tornarci assolutamente. Verso pranzo ci mettiamo rotta su Trapani seguendo la quale si passa a pochi metri da Levanzo sul lato sud. Cediamo alla tentazione di ancorarci e di tuffarci per rinfrescarci tra i soliti pesciolini. Domani domenica Andrea vuole andare a Erice. Io lo seguirò nel pomeriggio. Dopodomani torneremo a Levanzo per conoscerla meglio. |
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31 Agosto 1 Settembre
Levanzo
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Subito dopo aver fatto cambusa alle bancarelle qui vicino e al mercato del pesce, partiamo per Levanzo. Poco meno di due ore e siamo ormeggiati ad una boa della cala Fredda, quella subito prima del porticciolo. Arrivano subito gli incaricati del parco per farci l'autorizzazione e per riscuotere: 21,00 Euro. Ci informano su come fare per visitare la grotta del genovese. Dopo un buon primo zucchine e gamberetti scendiamo con il tender all'interno del porticciolo, dove si trova l'ufficio per fare i biglietti della visita alla grotta. Si va in barca o con il fuori strada se il mare è mosso. Noi andremo in barca, passando davanti ai faraglioni e relativa spiaggia e subito dopo si vede già l'ingresso alla grotta. Una visita da non perdere. A me personalmente hanno impressionato i graffiti del periodo paleolitico (www.grottadelgenovese.it). Tornati al porto ci rimane ancora il tempo per una passeggiata nel borgo e un'ottima granita al limone. La notte abbiamo dormito benissimo in quanto quei pochi nodi di vento venivano da nord, vento rispetto al quale cala Fredda è ben ridossata. Il giorno dopo andiamo con il tender nella vicina cala Minnola, dove avevamo visto una vastissima pineta. Da questa pineta partono dei sentieri. Decidiamo di fare quello che porta alla torre saracena. Si trova sulla sommità di una delle due vette di Levanzo. Salendo si trova una sorpresa che lascia esterrefatti. Una specie di piana di Castelluccio (o almeno a me è parsa una cosa del genere). In mezzo all'isola una pianura estesa con piante d'ulivo, masserie e anche campi da gioco. Uno spettacolo. Una volta riscesi alla cala Minnola ci facciamo un superbagno in compagnia di una marea di pesci e anche due piccole meduse che fortunatamente non ci hanno dato alcun problema. Nel pomeriggio facciamo rientro a Trapani presso il piccolo marina Columbus che ospiterà Iside per il prossimo inverno.. |
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